Inaugurazione dello svincolo per Gambatesa: la risposta di Vitagliano

CAMPOBASSO _ In riferimento ad una intervista televisiva dell’assessore regionale Gianfranco Vitagliano, andata in onda oggi su una emittente regionale, nella quale vengono espressi giudizi negativi sull’inaugurazione dello svincolo da e per Gambatesa sulla Strada Statale 212, alla quale hanno partecipato i Sindaci dei Comuni interessati oltre al Presidente della Provincia e agli assessori e consiglieri provinciali della zona, il Presidente D’Ascanio tiene a sottolineare che: “L’assessore Vitagliano, ormai, non perde occasione per perdere le staffe!

Evidentemente è troppo nervoso e di provocazione in provocazione perde di vista la sostanza dei problemi che inconsciamente vuole rimuovere. Se poi vuole strologare di galateo istituzionale perchè non è stato invitato ad una inaugurazione di un’opera progettata e realizzata dalla Provincia di Campobasso di concerto con i Sindaci interessati perché il finanziamento proveniva dalla Regione, vuol dire che è veramente molto nervoso! Lui che rappresenta la Regione, a questo punto, dovrebbe invitare ogni piè sospinto il cavalier Berlusconi, oltre tutto eletto nel Molise, perché i soldi in bilancio gli arrivano dal Governo.

 Ma forse il suo nervosismo, un tantino imbarazzato se mi consente, deriva anche dal fatto che lui in prima persona si è sempre messo di traverso per non far andare in porto l’accordo di programma sui famosi 20 milioni di euro da destinare alla viabilità. Comunque, pur sapendo di dargli un dispiacere, voglio comunicargli che con l’assessore ai Lavori Pubblici Velardi il dialogo istituzionale va avanti in maniera soddisfacente e che proprio due giorni fa ho fatto partire una lettera ufficiale che dovrebbe farci fare definitivi passi avanti rispetto alla soluzione di tale problematica. Questo è quanto.

 Non mi resta che lasciare a Vitagliano il piacere tutto ideologico di dare fiato a polemiche tanto pretestuose quanto inutili e improduttive, nella consapevolezza che non c’è nessuno più sordo di chi non vuole ascoltare”.