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Francesco Roberti
TERMOLI _ Nel marzo del 2006 il sindaco Vincenzo Greco commentava la sua vittoria elettorale dicendo: “Per quanto concerne la mia elezione, oltre alla voglia di cambiamento credo che nella vittoria abbia inciso anche la mia figura di notaio che rappresenta un ruolo fiduciario”. In un certo senso la sua storia politica ha molte analogie con la tragedia del Titanic. Come per il comandante del Titanic, il capitano Edward J. Smith., per lui il viaggio del nuovo transatlantico doveva costituire l’ultimo comando prima del pensionamento, a coronamento di una lunga e brillante carriera, così per il notaio Vincenzo Greco la candidatura a sindaco rappresentava l’encomio di una vita spesa a garantire quel ruolo fiduciario, utile in quel momento, ad una coalizioni politica priva di riferimenti indiscussi Non si perse tempo, quindi, ad aggregare una ciurma nell’intendo di solcare i profondi mari per coronare l’ambizioso sogno nella conquista dell’america. L’equipaggio del Titanic paradossalmente era costituito dai migliori marinai presenti all’epoca sulla piazza, tale analogia la si riscontra con quanto fatto dal sindaco all’indomani del suo insediamento: in qualità di aiutante alla plancia di comando nominò Capo ufficiale, il direttore generale nonché segretario comunale il dott. Donato Petrosino, uomo di lungo corso capace e preparato; a dirigere la sala macchine nominò come primo macchinista, l’ing. Luigi Berchicci, giovane ufficiale alla sua prima esperienza di navigazione, ma pieno di entusiasmo e ambizioni; per l’occasione venne insignito maestro d’armi, l’irriducibile Rocco Giacintucci uomo con alle spalle trent’anni di onorata carriera, richiamato in servizio con lettera di precetto; Nel reparto assistenti di bordo furono imbarcati brillanti giovani e volenterosi aiutanti che, come nel Titanic, di loro non rimarrà memoria se non nei giornali di bordo perlopiù dispersi o affondati, per questo eviteremo di citarne le generalità.

Si narra che nel primo e unico viaggio del Titanic si imbarcarono i personaggi più illustri dell’epoca, ricchi imprenditori e brillanti professionisti, quasi simile ai personaggi più o meno noti che navigano sul “Titanic di via Sannitica”. Il Titanic salpò in una limpida e tranquilla mattina di primavera del 1912 con a bordo 2235 persone. Il capitano sul cassero con sguardo fiero e rassicurante, appena fuori il porto, diede l’ordine “barra a dritta e motori avanti tutta!”. Il transatlantico era una turbonave con propulsione a vapore, montava i motori più grandi che siano stati mai costruiti nella storia della meccanica. Purtroppo l’affascinate viaggio si concluse in una notte gelida e senza luna, quasi quest’ultima a non voler assistere ad una sì fatta tragedia. Si navigava a vista, e non ci si accorse della presenza di un enorme iceberg che causò lo squarcio di cinque compartimenti di prua. Quando il comandante prese atto che la nave ormai era perduta, gridò: “si salvi chi può!”, ritirandosi mestamente in plancia.

I suoi uomini più fidati abbandonarono la nave e tra i pochi che vi rimasero a bordo ad affondare con il Titanic, tornano alla mente con maggior suggestione i componenti dell’orchestra, si perché questi mentre stavano affondando intonavano l’inno Nearer, My God, to Thee, più o meno come faranno i pochi consiglieri rimasti a fianco del sindaco Vincenzo Greco, cantando “o bella ciao, bella ciao”, ma questa volta scendendo miseramente le scale del comune.
In riferimento alle vicende dell’area di 17 mq di via Mario Milano da cedere alla Zeta Costruzioni che lo vede indagato; Ipse dixit « Nemmeno Dio potrebbe fare affondare questa nave » è una frase pronunciata il 10 aprile del 1912 dal marinaio A. Bardetta del Titanic alla signora Caldwell; (Quasi a voler significare che l’uomo era pronto a sfidare anche la potenza di Dio) «Legalità é una parola con la quale ci si può riempire la bocca con facilità.
La legalità per quanto riguarda l’amministrazione comunale, vuol dire stabilire un rapporto di correttezza procedurale basato sulla trasparenza e sulla partecipazione alle scelte intraprese.. E’ una frase pronunciata dal sindaco Vincenzo Greco ai giornalisti in una intervista pubblicata , il 09/05/2006 prima della sua elezione (Quasi a voler significare, che se sarò sindaco mai farò atti illegittimi…forse sarà stato il numero 17 a portare male).

ing. Francesco Roberti 
Consigliere Comunale
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