MusacchioVincenzo MafiaMoliseTERMOLI – Che il traffico internazionale di droga sia ormai la principale attività economica delle organizzazioni mafiose albanesi è un dato assodato. L’Albania è diventata uno dei più importanti anelli della catena del traffico internazionale dell’eroina proveniente dalla Turchia verso l’Europa occidentale, attraverso Bulgaria, Macedonia, Romania per giungere infine in Italia.

Nel corso degli anni, le organizzazioni mafiose albanesi hanno costruito una grande rete di distribuzione della droga nel nostro Paese. Le sostanze stupefacenti sono tutt’ora trasportate in motoscafo verso l’Italia ma una più forte attività di controllo da parte delle autorità di polizia italiane ha spostato il traffico anche su ruota, con camion o auto che sbarcano nei porti di Ancona e Bari per poi percorrere la via adriatica che tocca Puglia, Molise, Abruzzo e Marche fino ad arrivare al nord Italia.
L’organizzazione albanese usa sia corrieri italiani sia stranieri. È di pochi mesi fa l’arresto in Molise di trafficanti che rifornivano di droga il Basso Molise. Nonostante gli arresti e i sequestri, le mafie albanesi non si fermano poiché le fonti di guadagno di questo traffico sono davvero ingenti. Dalle relazioni della Dia e della Dna emerge che solo nel terzo trimestre del 2018, la criminalità organizzata albanese abbia trasportato sulle coste italiane sostanze stupefacenti per un valore stimato in circa quattro milioni di euro. La prima base logistica in adriatico è Bari ma si sono riscontrate sedi secondarie stabili anche in Basso Molise. Le mafie albanesi ormai si sono divise il territorio italiano in due parti operative, una nel nord con Milano e Torino come basi, gestite da uno dei capi dell’organizzazione (Fathos Bakaj) e l’altra base a Roma e a Bari, gestite dal braccio destro del leader dell’organizzazione.

Nel frattempo, l’organizzazione ha impiantato anche alcuni “laboratori” in Italia che sono utilizzati per creare le cd. droghe sintetiche. Dopo molti anni di indagini, numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, la DIA e la DNA sono riuscite a scoprire quasi l’intera rete dell’organizzazione, gestita da un capo mafia (soprannominato il Professore) che attualmente si troverebbe in Turchia. In Molise e in Abruzzo gli albanesi hanno consolidato il ruolo di fornitori e spacciatori di droga, soprattutto cocaina. Gli albanesi arrivano in Molise e Abruzzo per spacciare la droga introdotta spesso via mare dalle coste pugliesi. Le organizzazioni criminali albanesi ormai hanno fatto il salto di qualità con il loro ingresso nel traffico internazionale di droga all’ingrosso a livello europeo e sono entrate in contatto con i narcotrafficanti sudamericani e agiscono in sinergia con le mafie italiane. Il pericolo è alto e nel lungo termine l’attività di prevenzione e repressione giocherà un ruolo determinante anche nel nostro piccolo Molise.


Vincenzo Musacchio
Presidente dell’Osservatorio Antimafia
del Molise


Articolo precedenteA Campomarino presentato servizio raccolta differenziata per Lido
Articolo successivoOnorificenze al merito: premiato Filippo Cantore, comandante stazione Carabinieri Termoli