TERMOLI _ I Consiglieri comunali di Centro sinistra di Termoli presentano una interrogazione in Comune sulla problematica dell’occupazione del suolo pubblico degli esercizi commerciali chiedendo chiarezza.

Questo il documento:
Visto che l’Ufficio Patrimonio del Comune di Termoli con più determini ha autorizzato l’occupazione del suolo pubblico di tipo temporaneo lungo Corso Nazionale; Considerato che dette occupazioni hanno ad oggetto il posizionamento lungo entrambi i marciapiedi di dehors quali tavoli, sedie, ombrelloni ecc.; Considerato che in numerose occasioni il posizionamento di detti dehors potrebbe ostacolare, di fatto, il passaggio dei pedoni, in violazione di quanto prescritto dall’art. 20 co. 3 del C.d.S.
SI INTERROGA Il Sindaco per conoscere: 
se nelle concessioni autorizzatorie per l’occupazione del suolo pubblico si sia rispettato
quanto disposto dall’art. 2 co 3 del c.d.s. il quale prescrive che “nei centri abitati… l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni può essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona di circolazione dei pedoni larga non meno di 2 metri”; 
se nel rilascio di dette autorizzazioni si siano tenute conto del nulla osta favorevole rilasciato dai vigili urbani;
se siano stati posti in essere dall’ufficio autorizzante i controlli necessari per il rispetto delle prescrizioni rilasciate dai vigili urbani nel rispetto del vigente c.d.s., ove si consideri che gli accessi per il superamento delle barriere architettoniche siano ubicati in determinati posti sui marciapiedi e sulla reale possibilità dei pedoni di poter usufruire degli spazi necessari nel rispetto dell’art. richiamato.

I Consiglieri Comunali:
Francesco CARUSO
Antonio GIUDITTA
Mario DI BLASIO
Antonio RUSSO
Paolo MARINUCCI
Daniele PARADISI
Filippo MONACO
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3 Commenti

  1. documentatevi
    Io credo che in questa città tutto si voglia fare tranne che turismo e vi spiego il perchè.
    Da qualche anno ho cominciato a viaggiare nella nostra bella Italia.
    Posso dirvi che questi regolamenti sui tavoli esterni ai locali pubblici venivano ignorati ma la cosa piu bella era che a nessuno gli veniva in mente di lamentarsi,anzi tedeschi,inglesi e altre migliaia di turisti che affollavano quei vicoli,si mettevano in posa per farsi delle foto ricordo in quel vicolo o stradina piena di gente che affolava quei locali.
    Noi siamo ligi alle leggi e senza turismo il resto d’Italia invece sono fuorilegge e pieni di turismo mah!!!
    Uno,che non ricordo,disse FAI UN BEL DIRE QUANDO TACI .
    Allora tacete e fate di piu

  2. abusi e sopprusi
    sono 20 anni che si parla di questo famoso regolamento per le occupazioni di suolo pubblico, ma nonostante i continui avvicendamenti politici di varie forme e colore, si continua nella più completa omissione ed abusi commessi da chi rilascia tali autorizzazioni.
    Pare che tutti conoscono le norme che regolano tali attività, ma tutti chiudono gli occhi al momento del rilasco dei permessi, e si continua alla critichella, così nelle piazze del centro, come nelle viuzze del borgo antico per poter passeggiare, si è costretti a dimenarsi tra i tavolini.
    La legge prescrive l’obbligo di lasciare almeno due metri di spazio libero, ma quando la strada è larga solo due metri, come si possono rilasciare tali autorizzazioni, non solo, ma con decine di tavoli e con quattro sedie, e con locali di 15 metri quadri?

  3. Certo che lascia pensare che certe “interrogazioni” vengano fuori solo quando si passa all’opposizione o magari perché il proprio locale non sta per il corso…
    Che campioni, questi signori della mai troppo presto ex giunta Greco, che signori.
    In tre anni e mezzo non hanno fatto altro che girare la testa dall’altra parte e ora… tutti attenti a tutto! E’ proprio vero che la sinistra può stare solo all’opposizione. Aggiungerei anche che gli abusi e i soprusi sono commessi dai commercianti che per ogni avventore aggiungono tavoli su tavoli, anche a castello.
    Forse, invece di prendersela con il comune, sarebbe il caso di disertare i commercianti che non si attengono alle regole. Il turismo non si fa con il tavolino selvaggio e nemmeno con con il manganello del controllo fiscale. Si fa con il buon senso. E qua ne sono privi tutti.