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CAMPOBASSO _ Oggi anche in Molise c’è stato lo sciopero generale di 8 ore della FIOM. Il giorno prima Federmeccanica-Fim Cisl e Uilm hanno siglato il contratto nazionale dei metalmeccanici per il periodo 2013-2015. È il secondo accordo separato, senza la Fiom-Cgil, già non firmataria del contratto nel 2009. Hanno escluso la Fiom da questa trattativa L’hanno fatta tra di loro E questa cosa è contro lo Statuto dei lavoratori, è comportamento antisindacale” E’ un percorso iniziato da Pomigliano, il luogo simbolo della frattura delle forze sindacali e il teatro dell’annozero del nuovo modello di contrattazione firmato Sergio Marchionne. In tanti ci spiegavano che Pomigliano era un caso isolato. Neanche sei mesi dopo lo stesso film è stato riproposto a Mirafiori e quel modello è stato esteso a tutto il Gruppo.

E per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, per la seconda volta senza la Fiom, Federmeccanica ha chiesto esattamente le stesse cose che ha ottenuto Fiat”. Nello stesso giorno della firma dell’ennesimo accordo separato , il sindaco di Torino, Piero Fassino, quello stesso che si diceva favorevole a votare si ai referendum di Pomigliano e Mirafiori, ha riunito a Torino tutti i sindaci dei comuni, Termoli compreso, nei quali si trovano stabilimenti Fiat. Questo, a suo dire, allo scopo di creare una rete difensiva da parte degli Enti Territoriali, visto il rischio concreto di delocalizzazioni. Fabbrica Italia , dunque, era un bluff!

Che cosa vuol dire in concreto questo contratto? -gli aumenti definiti con il Contratto Nazionale non tuteleranno il potere d’acquisto dei salari e non saranno più aumenti certi e esigibili per tutti i lavoratori. – alle lavoratrici e ai lavoratori non è più garantita la rivalutazione del minimo contrattuale nazionale e il salario minimo sarà diverso da azienda ad azienda e da territorio a territorio. – si applichi l’articolo 8, così potranno essere derogate le leggi e il Contratto su orario, salario, mansionario, sicurezza sul lavoro, videosorveglianza. -è un accordo separato che sancisce lo smantellamento del CCNL come fonte di diritti e tutele. -CISL e UIL, in assenza di regole che definiscono la loro reale rappresentatività, firmano un’intesa senza alcun mandato da parte dei lavoratori. «I nostri sindacati dunque hanno capitolato, hanno messo la firma.

Fim e Uilm «non capiscono che non hanno firmato un contratto, ma la loro fine». Riguardo ai diritti sindacali, l’obiettivo della Fiom è “lasciare i diritti a chi viene dopo di noi così come chi di noi è entrato in fabbrica negli anni scorsi lo ha potuto fare perché qualcun altro prima di lui aveva ottenuto quei diritti”. Il contratto appena sottoscritto, ennesimo accordo separato, a differenza degli altri due che erano solo sui soldi, vuole cancellare i diritti. Noi faremo tutto il possibile perché quanto previsto dall’accordo non venga applicato nelle fabbriche e nei territori, metteremo in campo tutte le iniziative sindacali e giuridiche necessarie. Oggi si possono firmare accordi separati perché chi prima ha detto sì a Marchionne, che secondo Federmeccanica con le sue richieste era fuori dalla Confindustria, oggi non può dire di ‘no’ alle richieste delle imprese italiane”. “Ci davano per spacciati – ai tempi dell’accordo separato di Mirafiori – ma così non è stato, noi c’eravamo prima di Marchionne e ci saremo anche dopo Marchionne”.

Questo contratto in Molise trova un tessuto industriale in ginocchio, Cantieri Navali Termoli, Manes di Termoli, Mobitalia di Termoli, SMIT di Termoli, Ecopower di Termoli, RER di pozzilli, AT.ME. di Pozzilli, PROMA SpA di Pozzilli, CEIT di Castropignano, SATA di Pozzilli, DR Motor Company, I.C.I.E. di Termoli, Errezeta di Campobasso e i grossi dubbi sulla Fiat di Termoli ecc… le più grosse compartecipate prossime al collasso, l’assenza di un interlocutore istituzionale a livello Regionale, ben simboleggiata dal fatto che non esiste in Regione un assessore al lavoro. Trova gli studenti mobilitati per il diritto allo studio,insieme ai loro docenti, in lotta contro tagli sempre più pesanti alla scuola pubblica, mentre vengono contemporaneamente erogati finanziamenti alle scuole private, in violazione del dettato costituzionale. Trova un piano sanitario, redatto da un commissario nominato dal Governo Monti, che taglia pesantemente la sanità pubblica regionale e che assegna 450 posti letto ai privati a fronte di poco più di 700 posti nel pubblico, in pratica assegna al privato posti letto in più sottratti al pubblico.

I posti letto ai privati fanno il paio con la precarizzazione del personale già in atto da tempo e confermata dagli ultimi provvedimenti ARSREM per l’agenzia interinale. Tagli pesanti e di fatto una tendenza strisciante alla privatizzazione della sanità. Il piano sanitario, sottratto alla rappresentanza politica del territorio e redatto da un commissario governativo,simboleggia il fallimento di un ceto politico,impegnato, alla vigilia del rinnovo del Consiglio regionale, in questioni tutte interne al palazzo, che poco o nulla hanno a che vedere con i problemi reali dei cittadini e dei lavoratori molisani.

E ancora meno con quelli dei giovani e delle donne. Il corteo e il presidio che i metalmeccanici hanno realizzato oggi a Isernia, nonché il successivo incontro con il Prefetto, hanno visto al fianco dei lavoratori la protesta, le richieste e le proposte delle organizzazioni studentesche . E’ stato l’inizio di un percorso che mette insieme le vertenze, quelle dei lavoratori, e quelle dei lavoratori in quanto cittadini, per il diritto al lavoro, allo studio, alla salute e alla tutela dell’ambiente; bisogna costruire dal basso, partendo dai bisogni, il programma del mondo del lavoro e dei diritti di cittadinanza, da consegnare a chi si candida a governare. I lavoratori non voteranno più a scatola chiusa!