TERMOLI – “In qualità di consigliere nazionale dell’Associazione delle “Città dell’Olio” rivolgo al NAS di Campobasso e al comandante Luogotenente Mario Di Vito un sentito ringraziamento per la recente operazione di controllo, cui è seguito anche il doveroso sequestro di circa 400 litri di olio sofisticato in un ristorante della costa adriatica, la cui notizia è stata divulgata dagli organi di stampa regionali.
Ringrazio anche la Stampa che ha molto opportunamente diffuso le informazioni, dal momento che considero tali attività di controllo fondamentali per la sicurezza alimentare dei cittadini consumatori, in primis, e per la tutela economica dei produttori olivicoli onesti. La contraffazione dell’olio extravergine di oliva (EVO) è una delle truffe più redditizie nel panorama gastronomico mondiale, in considerazione della diffusione del prodotto e delle elevatissime qualità nutraceutiche riconosciute dalla comunità scientifica internazionale all’olio EVO.
Il recente eclatante caso molisano dimostra come le frodi in questo settore siano sempre più frequenti ed è necessario tutelare la salute dei cittadini attraverso azioni sistemiche che coinvolgano, a partire da una chiara informazione sulla materia, i produttori locali, i commercianti, i ristoratori e, non per ultimo, il cittadino consumatore, il quale deve essere consapevole di quanto la qualità del prodotto alimentare che sceglie per la sua alimentazione influisca sul suo stato di salute.
Per quanto l’olio sofisticato attraverso una miscela di olio di semi e sostanze come la clorofilla e il betacarotene, come quello del caso molisano, non risulti dannoso per la salute ma soltanto proficuo per “le tasche” di commercianti senza scrupoli e, talvolta, anche di ristoratori collusi che, sedotti dai prezzi bassissimi, scelgono oli di scarsa qualità e di ignota provenienza, è opportuno sapere che le sofisticazioni alimentari possono talvolta assumere forme molto nocive per la salute. Per questo motivo occorre controllare, denunciare ed agire ad ogni livello, a partire dai ristoratori e dai consumatori primari, contrastando ogni genere di sofisticazione. Il cittadino ha il diritto di vedere garantiti sulla propria tavola prodotti alimentari di qualità e soprattutto non nocivi per la salute.
Sebbene per avere la certezza scientifica che si tratti di un extravergine contraffatto occorra ricorrere ai test di laboratorio effettuati dagli organi ispettivi competenti in materia, è sufficiente per il consumatore e il ristoratore l’adozione di qualche piccola precauzione per sapersi orientare in questo campo. Per fortuna, infatti, l’eccellenza dell’olio EVO italiano non può essere riprodotta artificialmente attraverso sofisticazioni senza destare sospetti. Ad esempio, l’EVO è sempre prodotto con lavorazioni meccaniche che ne preservano le caratteristiche nutrizionali e terapeutiche a partire dal valore di acidità che non potrà mai essere superiore allo 0.8%. L’olio vergine può invece raggiungere il 2% di acidità.
L’olio cosiddetto “lampante”, che raggiunge invece livelli molto elevati di acidità risultando utile come combustibile, non può essere impiegato per uso alimentare. Talvolta viene deacidificato, decolorato e deodorato per poi miscelarlo con un po’ di olio d’oliva e venderlo sui banchi dei supermercati con prezzi molto allettanti per il consumatore. L’altro olio non commestibile è quello di sansa, cioè il residuo di lavorazione delle olive, che per essere commercializzato come olio da cucina viene rettificato aggiungendo prodotti chimici e mischiandolo con l’extravergine.
Gli aspetti da valutare sono l’odore dell’olio, il suo colore, l’aspetto, l’etichetta e il prezzo. Questi parametri vanno verificati con attenzione potendo dedurre informazioni importanti sulla qualità dell’olio proposto in vendita.
L’etichetta: per esseri sicuri di aver acquistato un prodotto di alta fascia qualitativa si possono ottenere numerose informazioni leggendo l’etichetta. Il marchio DOP per esempio è l’acronimo di denominazione di origine protetta. Se è presente tale dicitura significa che l’olio è di provenienza certa. Vi sono poi altre simbologie locali inserite dai produttori e distributori. In etichetta possono essere riportate altre descrizioni che riguardano il metodo di produzione biologica, l’origine della materia prima, la tecnica di spremitura delle olive, l’impiego di particolari cultivar, la regione dove viene prodotto e imbottigliato. L’altro indice di qualità è la scadenza poiché l’extravergine mantiene inalterate le proprietà per un periodo lungo: circa 18 mesi dal confezionamento.
Il prezzo: ai supermercati è normale cercare gli articoli più convenienti ma quando si parla di olio bisogna fare la massima attenzione perché 1 litro d’olio extravergine d’oliva con un costo inferiore ad 8-10 € al litro, considerando anche l’etichettatura, l’iva, l’imbottigliamento, il ricarico del commerciante e tutte le altre spese accessorie per la sua produzione e commercializzazione, desta sospetti.
Il colore, il profumo e il sapore: il colore dell’olio EVO è molto intenso. Si va dal giallo oro fino al verde smeraldo, tipico delle regioni dell’Italia centro-meridionale come il Molise le cui produzioni locali sono estremamente apprezzate in tutto il mondo. L’olio non extravergine presenta una colorazione molto più tenue e più chiara. Ovviamente l’impiego di coloranti chimici potrebbe trarre in inganno e per essere sicuri che non si tratti di un olio contraffatto bisogna incrociare le informazioni con gli altri parametri essendo insufficiente controllarne solo il colore. Per quanto concerne il profumo invece l’aroma che si sprigiona da un buon olio extravergine è inconfondibile e anche i nasi meno allenati riescono a coglierne le peculiarità. Il suo odore in genere può ricordare prima di tutto quello dell’oliva (l’EVO non è altro, infatti, che una spremuta di olive), dell’erba tagliata, della cicoria, del pomodoro o di altri prodotti dell’orto. L’ultimo indicatore di qualità è il sapore deciso, sapido, intenso, amaro al palato e piccante in gola.
Auguro a tutti una buona scelta per prodotti salutari di qualità”.
Dott. Nicola Malorni
Consigliere Nazionale per il Molise Associazione Nazionale “Città dell’Olio”