L’Istituto, nello specifico, ha semplicemente inoltrato all’Asrem la propria richiesta di accreditamento istituzionale ma la predetta pratica è ancora in corso di istruttoria presso la Regione Molise. Di conseguenza, nessun contratto risulta essere mai stato concluso tra l’Istituto e l’Azienda. La questione è apparsa ben chiara anche al Supremo Collegio che, innanzitutto, ha preso atto della carenza tra le parti di un accordo di erogazione delle prestazioni a carico del servizio sanitario regionale. I giudici romani, in secondo luogo, hanno sottolineato come l’emanazione di un futuro ed eventuale provvedimento di accreditamento istituzionale in favore del Neuromed da parte della Regione Molise non potrà che produrre i suoi effetti dalla data del suo rilascio. Il braccio di ferro, dunque, resta congelato in attesa della futura decisione da parte del TAR Molise che dovrà pronunciarsi sul merito della questione. Grande soddisfazione, intanto, per l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise e per il suo difensore, l’Avv. Giacomo Papa, che si preparano a tornare in aula forti delle motivazioni presupposte all’ordinanza n. 5651/2014 con la quale il Consiglio di Stato ha integralmente accolto la tesi difensiva dell’azienda.
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CAMPOBASSO – Il Consiglio di Stato, con ordinanza 5651 dell’11 dicembre, congela temporaneamente la lunga querelle giudiziaria tra l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise, rappresentata e difesa dall’Avv. Giacomo Papa dello Studio Legale Associato “Giallonardi – Papa & Partenrs”, ed il Centro di Riabilitazione “Fondazione Paola Pavone” di Salcito. Il braccio di ferro tra gli istituti, iniziato con la proposizione del ricorso davanti al TAR Molise da parte del Neuromed, ha ad oggetto l’impugnazione di alcune note dell’Azienda Sanitaria con cui è stata negata al ricorrente l’erogazione di prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Sulle richieste avanzate dalla struttura di Salcito si era già pronunciato il TAR Molise che, in virtù del “pregiudizio grave ed irreparabile alla salute dei pazienti in cura presso il Centro ricorrente a causa dell’interruzione del percorso terapeutico intrapreso a detrimento della continuità assistenziale”, aveva deciso di sospendere l’efficacia dei provvedimenti impugnati. Orbene, dopo l’iniziale successo dinanzi all’organo di giurisdizione amministrativa regionale, la vicenda giudiziaria è proseguita nelle aule romane e, nel pomeriggio di ieri, il Supremo Collegio ha superato la decisione di primo grado e condiviso totalmente l’arguta tesi difensiva elaborata dal procuratore dell’Asrem, l’Avv. Giacomo Papa. Nel caso in esame, infatti, l’Asrem, come sottolineato anche dai giudici di Palazzo Spada, ha ritenuto non ancora sussistenti i requisiti prescritti dalla legge per concedere al Neuromed l’erogazione di prestazioni assistenziali a carico del servizio sanitario nazionale.