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Filippo Monaco
TERMOLI – A seguito della riunione del Consiglio comunale di Termoli e delle tante discussione in atto sulla nuova bozza di Piano Sanitario regionale, il consigliere regionale Monaco tiene a sottolineare alcuni aspetti che pure andrebbero tenuti nella dovuta considerazione. “La qualità di un servizio sanitario non può e non deve essere misurata esclusivamente in termini di posti letto o di unità operative – sostiene il vicepresidente del Consiglio regionale – occorre essere certi dell’appropriatezza, della tempestività, dell’equo accesso alle prestazioni e, soprattutto al buon esito delle stesse, in modo da garantire livelli omogenei di fruibilità sul territorio regionale”.

Il deficit finanziario ereditato dalle precedenti amministrazioni regionali e la grave ed ormai strutturale inefficienza del sistema sanitario molisano impongono una ristrutturazione rigorosa e profonda della complessiva offerta sanitaria, anche attraverso l’introduzione di nuovi modelli organizzativi, in linea con le best-practice nazionali ed internazionali, con particolare riferimento alla deospedalizzazione ed al conseguente potenziamento dell’assistenza territoriale e domiciliare, nonché di tutte le attività chirurgiche ambulatoriali. “Questa situazione – secondo Filippo Monaco – mette il Presidente della Regione Molise nella condizione di non poter rinviare ulteriormente la riorganizzazione dell’offerta sanitaria ospedaliera e territoriale nonché il risanamento dell’attuale inefficienza economico-finanziaria dell’intero sistema.

Un’operazione che deve passare attraverso il reinvestimento di parte delle economie indicate nei Programmi Operativi 2013-2015 per il potenziamento dell’offerta in termini di competenze, di tecnologie, di sicurezza delle strutture e di mantenimento ed incremento degli attuali livelli occupazionali. Ritengo inoltre – prosegue – che occorra rivalutare, alla luce del previsto processo di integrazione tra Presidio “Cardarelli” e Fondazione “Giovanni Paolo II”, l’attribuzione definitiva dei posti letto per acuti al S. Timoteo di Termoli e di attribuire posti letto di riabilitazione in maniera equa sul territorio regionale, valutando, con particolare attenzione, il fabbisogno dell’intera area del basso Molise”.

E’ evidente che vada confermato il mantenimento, all’interno dell’U.O.C. di Cardiologia del S. Timoteo, del servizio di Emodinamica, nonché del Centro Aritmologico Regionale per la Diagnosi e la Cura delle Aritmie Cardiache, per la Terapia dello Scompenso Cardiaco e la Prevenzione della Morte Improvvisa prevedendone l’attivazione h24. “Continuando con le osservazioni che riguardano direttamente il basso Molise – conclude Monaco – è doveroso valorizzare la presenza del servizio di Diabetologia presso il P.O. di Termoli. Così come è importante adeguare la dotazione in termini di personale medico e paramedico, nonché di tecnologie, delle unità operative presenti presso il San Timoteo, provvedendo con ogni urgenza alla nomina dei responsabili delle U.O.V.D. individuate.

Auspico fortemente, inoltre, la valorizzazione degli incarichi di alta professionalità per i dirigenti impegnati nelle unità operative. Per lo stabilimento di Larino, è fondamentale un’adeguata offerta di chirurgia ambulatoriale, individuando il Vietri come Centro di Riferimento regionale per la Chirurgia Oculistica Ambulatoriale, nonché la presenza di un Pronto Soccorso chiarendo dettagliatamente le modalità di funzionamento della rete dell’emergenza prevista nei Programmi Operativi”.

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1 commento

  1. e in cosa si misurerebbe
    egregio sig. monaco lo sa che il patto di stabilità varato da questo governo prevede la chiusura e dico chiusura non ricoversione di presidi ospedalieri con meno di 150 posti letto??? prima di scendere l’ospedale del suo territorio la invito ad informarsi meglio. e forse sarebbe il caso di avere qualche primario in meno per avere qualche operatore in piu’