TERMOLI – Sarta dalle mani di “velluto” realizza abiti per le clienti e poi le deruba durante le prove in camerino. Un piano astuto e ben congegnato quello messo in atto da una donna con la complicità di altre due amiche. La professionista, però, non è sfuggita prima alle indagini delle forze dell’ordine e, ieri, al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Larino che l’ha rinviata a giudizio insieme alle due complici.
Sul capo della sarta è piombata l’accusa di furto aggravato a cui dovrà rispondere. Il processo è stato fissato per il 24 novembre. La sarta, specializzata nella realizzazione di indumenti in maglieria, era riuscita a conquistare nel corso di diversi anni di attività un vasto numero di clienti, alcune delle quali facoltose, a cui sistematicamente “alleggeriva” il portafoglio durante le prove degli indumenti. Con agilità ed estrema rapidità, la donna riusciva ad aprire borse, sacche e pochette rubando soldi in contanti ma anche oggetti di valore e gioielli.
Uno schema collaudato: mentre le due complici chiacchieravano a lungo con le clienti facendole provare un capo dietro l’altro, la titolare poteva agire indisturbata. Un’attività che stava filando liscia fino a quando qualche cliente si è insospettita a tal punto da far scattare le indagini delle forze dell’ordine che avrebbero accertato la loro responsabilità e quindi denunciato le tre donne. Per il trio di agguerrite professioniste della moda, si apre ora il processo per furto aggravato. Dovranno spiegare al giudice il loro comportamento.
Non si esclude che le donne rimaste vittime dei furti possano chiedere il risarcimento presentandosi come parte civile nel procedimento giudiziario. La sarta si potrebbe quindi trovare a dover pagare le sue clienti sicuramente intenzionate ora a riavere i soldi persi durante le lunghe prove. Una brillante attività nel settore della maglieria che rischia ora di finire a causa dei ripetuti furti che hanno fatto perdere fiducia nella clientela. A.S.