Il PD Molise denuncia la mancanza di una strategia industriale per lo stabilimento. Ieri sera a Termoli, confronto pubblico con il Senatore Michele Fina, sindacati e lavoratori.

TERMOLI – “Non si può accettare che il Mezzogiorno paghi il prezzo di scelte industriali sbilanciate o della mancanza di visione strategica”. È questo il messaggio forte e chiaro lanciato dalla Federazione PD del Basso Molise, attraverso un comunicato stampa firmato dal Segretario Oscar Scurti, che ha fatto da cornice all’incontro pubblico tenutosi ieri sera, lunedì 27 ottobre 2025, presso il ristorante Salsedine di Termoli.
Il Partito Democratico locale denuncia l’assenza di un piano industriale chiaro e condiviso per il sito produttivo, che coinvolge 1.823 lavoratori attualmente sottoposti a contratto di solidarietà, con una riduzione dell’orario lavorativo fino all’80% e turni sospesi a rotazione. Il progetto della Gigafactory di batterie, inizialmente presentato come simbolo della transizione ecologica, è ancora fermo, mentre la nuova linea di produzione del cambio eDCT per veicoli ibridi non sarà operativa prima della fine del 2026.
Nel comunicato, il PD sottolinea come le recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato Antonio Filosa – «i sindacati dovrebbero sostenere Stellantis nel chiedere un cambiamento delle regole europee» – non possano distogliere l’attenzione dal vero problema: la mancanza di investimenti, ricerca, innovazione e prospettive occupazionali solide per Termoli e per tutto il Mezzogiorno.
A confermare la gravità della situazione, le analisi dei sindacati parlano di una “situazione molto critica” e di un ulteriore calo della produzione previsto anche per il 2025. Da qui la richiesta esplicita alla Regione Molise, al Governo nazionalee alla stessa Stellantis di assumersi responsabilità pubbliche e precise, indicando un percorso concreto di rilancio industriale.
L’incontro di ieri sera ha rappresentato un momento di confronto aperto tra istituzioni, sindacati e lavoratori. Tra gli interventi più attesi, quello del Senatore e Tesoriere nazionale del Partito Democratico, Michele Fina, che ha ribadito la necessità di una politica industriale nazionale forte e coerente:
«Purtroppo in diversi, i cittadini del Molise e dell’Italia, si ricordano del vanto sull’investimento nella gigafactory, sul futuro di questo insediamento industriale. Ma gli stessi che si erano vantati sono scomparsi quando l’investimento è stato sospeso e le notizie negative si sono accumulate», ha dichiarato Fina, ringraziando il PD locale per l’iniziativa.
«Noi dobbiamo ascoltare le lavoratrici e i lavoratori, capire cosa accade dentro la fabbrica e seguire questa vicenda con l’approccio di una politica industriale. L’ho detto in aula, l’ho ribadito in audizione con Stellantis e con il governo: questo Paese ha bisogno di una sua politica industriale, deve difendere le sue industrie e accompagnarle nella competizione mondiale, soprattutto l’automotive, oggi sotto pressione per i dazi».
Fina ha criticato duramente la mancanza di investimenti nell’innovazione negli anni passati, sottolineando come la discussione sia diventata “solo ideologica”. Ha poi puntato il dito contro la scelta di Stellantis di non investire a Termoli per via del costo dell’energia: «In Spagna hanno abbassato il costo dell’energia e lì la Gigafactory si è realizzata. Qui invece si discute teoricamente di nucleare o di interventi europei».
«La politica deve essere precisa e stare al fianco delle imprese e dei lavoratori. Quando abbiamo chiesto che la proprietà venisse in Parlamento, alla fine si sono dovuti piegare. Ma hanno dato risposte di circostanza. Eppure sono imprese che continuano a beneficiare di sostegni, sovvenzioni, contributi, esenzioni fiscali. Dobbiamo pretendere che rispondano nei loro piani industriali», ha aggiunto.
Il Senatore ha poi concluso con un appello alla responsabilità istituzionale: «L’Italia e l’Europa devono saper governare la globalizzazione. Noi dobbiamo continuare a produrre auto, perché abbiamo una leadership che non si può mollare. Questo governo ha tagliato l’80% delle risorse sulla trasformazione dell’automotive: una scelta grave. Dobbiamo sbloccare progetti come quello di Termoli. Continuerò a insistere, a presentare interrogazioni, perché finché siamo in uno Stato di diritto, chi genera profitto deve rispondere alle leggi di questo Paese».
































