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CAMPOBASSO _ I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campobasso hanno inflitto un altro duro colpo agli ambienti delinquenziali legati allo spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani di questo capoluogo. Infatti a conclusione di complesse e laboriose indagini, coordinate dalla Procura di Campobasso, hanno arrestato A.C. e la sua fidanzata, A.P., i quali sono stati riconosciuti colpevoli di “Lesioni Personali”, provocate ad A.C., di anni 15, a seguito di cessione di Eroina. Quest’ultimo in più occasioni, si era rifornito dai due pusher della sostanza stupefacente e, il 27 novembre 2008, era stato ricoverato presso l’ospedale civile “A.Cardarelli”, poiché era stato riscontrato affetto da “overdose da sostanze oppiacee”. Il ragazzo, nel tardo pomeriggio di quel giorno, era uscito di casa con il cugino, inventando una scusa per non destare sospetto nei genitori, e si era recato a casa di A.P. dove aveva acquistato l’eroina per la modica cifra di € 20,00. Poi, nella prima serata era rincasato e con tutta tranquillità si era rinchiuso nel bagno per assumere indisturbato lo stupefacente. Tuttavia, poco dopo, il padre, insospettito dall’insolito silenzio del figlio chiuso nel bagno, aveva forzato la porta e lo aveva trovato riverso a terra in stato d’incoscienza.
E’ stato solo questo tempestivo intervento che ha impedito la morte di A.C.: infatti il padre senza indugiare ha avvertito i volontari della “Croce di San Gerardo” e i medici intervenuti hanno subito compreso la gravità della situazione
, quindi hanno trasportato A.C. d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Cardarelli”, dove è stato trattenuto presso il Reparto di Medicina. Successivamente il giovane, ripresosi e impaurito per la brutta avventura, ha fatto le prime rivelazioni agli investigatori, i quali sono riusciti ad incastrare i due soggetti, peraltro, notissimi negli ambienti dello spaccio. Per questo motivo, e vista la giovane età della vittima, il G.I.P. non ha avuto titubanze ed ha adottato la misura della custodia cautelare in carcere per i due colpevoli.