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Mega truffa dei salvadanai: aperto il processo ed ascoltati i primi testimoni dell’accusa dai giudici di Larino. Si è dato il via al procedimento giudiziario che vede come protagonista un cinquantenne di Termoli, rinviato a giudizio dal Gup frenano lo scorso 20 settembre per truffa.
L’uomo, disoccupato, utilizzando dei barattoli con la foto della figlia disabile che aveva consegnato a supermercati, tabacchi e negozi in oltre 6 regioni d’Italia, chiedeva elemosina per poter sottoporre la bimba ad un intervento chirurgico negli Stati Uniti.
Della grande solidarietà raccolta, circa 500 mila euro, l’uomo, il padre della piccola, separatosi dalla moglie che con la minore vive in nord Italia, versava alla figlia solo 150 euro al mese tenendo per se tutta la somma con la quale viveva quotidianamente non avendo un lavoro. La mega truffa che ha coinvolto negozi dal nord al sud Italia, è stata scoperta dagli agenti della Polizia municipale di Termoli che denunciarono nel 2004 il termolese ed effettuarono sequestri dei barattoli in tutta Italia.
Il gup di Larino Roberto Veneziano aveva stabilito il processo per l’uomo riuscito a guadagnare fior di euro sulla “pelle” della figlia. I salvadanai con la fotografia della bimba sono stati posizionati nei punti vendita in tutte le regioni d’Italia dando il via ad una vera e propria “catena di Sant’Antonio” venutasi a costituire per dare soccorso alla minore che, sfortunatamente, riceveva solo una manciata di euro al mese dal padre.
 Il raggiro è durato oltre due anni. Il cinquantenne, assistito dal penalista Antonio Liberatore, è comparso ieri mattina davanti i guiudici per l’avvio del processo. Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati i primi testimoni dell’accusa che hanno confermato le tesi della Procura di Larino.
La prossima udienza è stata fissata il prossimo mese di aprile. Sempre ieri davanti il Tribunale di Larino si è svolta una nuova “puntata” del procedimento giudiziario a carico di numerosi giovani della costa molisana tra cui numerosi insospettabili, finiti in cella o con una denuncia di spaccio di droga sul capo. Operai e commercianti “beccati” dai Carabinieri di Termoli nel corso dell’operazione antidroga “Medusa” dovranno ora fare i “conti” con il Tribunale larinese. Ieri sono stati ascoltati due testimoni della difesa portata avanti dai penalisti: Roberto D’Aloisio, Costantino Greco, Vitiello e Marco Di Domenico che hanno sconfessato le tesi accusatorie.