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TERMOLI – “L’accordo inerente la realizzazione del Tunnel ancora non c’è ma in questi giorni ognuno deve collaborare allo scopo di trovare una soluzione che trovi tutti concordi. La legge dice questo”. Così Franco De Francesco dell’impresa De Francesco srl, che si è aggiudicato in via provvisoria l’appalto per la realizzazione del progetto di riqualificazione del centro di Termoli che prevede, tra le altre opere, la costruzione del “passante” tra il porto ed il lungomare nord.
Ieri mattina la riunione a Roma, nella sede della Presidenza del consiglio dei Ministri, tra le parti, si è conclusa con un nulla di fatto ed un rinvio al 9 gennaio prossimo, secondo quando dichiarato dall’imprenditore, e non l’8 gennaio. “In questi giorni si vedrà se ci sono le condizioni per arrivare ad un risultato che mette tutti d’accordo” ha proseguito il titolare dell’azienda. Per il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca: “la Sovrintendenza, che non è favorevole al progetto, deve presentare una proposta”.
deluso
Ma non sarebbe stato meglio coinvolgere i cittadini prima? I modi ci sarebbero stati. In fondo sarebbe bastato presentare il progetto tutto in una volta e non scoprirne un pezzettino alla volta, via via che qualcuno riusciva a scovarne i lati che si sarebbe voluto tenere nascosti. Sarebbe bastato non considerare quelli che chiedevano un referendum come dei nemici sabotatori, dei medievali contrari allo sviluppo della città, ma possibili collaboratori (più idee sono meglio di quelle autoreferenziali di pochi). Sarebbe stato utile perfino il teatrino del dibattito pubblico se, appunto, non fosse stato un teatrino a copione precostituito. Adesso come si può cercare una soluzione che metta d’accordo tutti? Il progetto è stato più volte cambiato ma senza mai offrire reali possibilità che non fossero a vantaggio dell’impresa e a gratificazione di una idea megalomane di sviluppo urbano inteso come villaggio turistico “a vantaggi confinati”. Adesso si aspetta una proposta dalla soprintendenza. Il ruolo della soprintendenza non è quello di fare proposte per aggiustare progetti ma deve solo giudicare i progetti che le vengono sottoposti suggerendo (ma solo quando il progetto lo consente) qualche opportuno correttivo arrivando a qualche limitata prescrizione. Nel caso termolese quali potrebbero essere questi “opportuni” correttivi per evitare che una parte di città venga privatizzata legittimando, oltretutto, l’avvio di future simili operazioni?