“Primarie subito per scegliere il miglior candidato sindaco di Termoli per il centro sinistra, ma se ci sarà convergenza su un nome potranno non essere necessarie”
A prendere parte alla riunione politica di questa sera, Antonio Giuditta per il movimento politico Partecipazione democratica, Liberatermoli, Nino Barone per i Comunisti italiani, Antonio Potalivo per i socialisti, Sandro D’Onofrio e Liberato Manzo per Sel, Francesco Caruso dell’Idv, Sebastiano Di Campli, Oscar Scurti e Antonio Sciandra per il Partito democratico e due delegate di rappresentanza per il PD Giuliana Ferrara e Loredana Pietroniro.
“Saranno i cittadini di Termoli a decidere il candidato a sindaco della città – ha commentato il segretario cittadino del Pd Antonio Sciandra -. La prossima settimana saranno resi noti i nomi dei partecipanti alle primarie di coalizione. Un partito può presentare anche più candidati. Da oggi è attivo il tavolo istituzionale delle primarie”.
Entro pochi giorni, dunque, si deciderà chi sono i nomi da far scendere in campo. Nel panorama politico locale sono diversi gli aspiranti e si preannunciano anche sorprese. Sicuramente parteciperà Paolo Marinucci di Liberatermoli ed Antonio Russo del Pd. Ma Il Partito Democratico guarda anche a qualche altro personaggio del partito. Tra i più accreditati è il consigliere provinciale Aufiero ma si pensa anche a qualche altro esponente locale.
In ogni caso i termolesi di centro sinistra dovranno fare i conti o, meglio dire, scontrarsi con i campobassani del Pd la cui voce sembrerebbe quella decisiva. Sicuramente il Presidente Frattura, scelto come candidato alle regionali con le primarie, vorrà dire la sua sul prescelto di Termoli. Stessa situazione anche per la Fanelli, anch’essa approdata alla segreteria del Pd Molise con le Primarie. Ma gli stessi sembrano voler dimenticare che lo statuto del partito prevede tale strumento anche per le elezioni di Termoli. Forse fa comodo la dimenticanza o far finta di nulla, non si sa. Di fatto si vuole cercare di imporre situazioni che ai termolesi dello schieramento non piacciono affatto. Ma c’è di più. Potrebbero addirittura portare avanti un candidato locale senza ottenere l’appoggio locale. A questo punto la spaccatura sarebbe dietro l’angolo ed a beneficiare di tale situazione sarebbe sicuramente il centro destra ma anche qualche altro candidato di centro sinistra o di liste civiche.
La situazione politica della città è ancora in una fase di grande variabilità e potrebbe accadere tutto e il contrario di tutto. Un fatto è certo, però. Se il Pd del capoluogo imporrà un nome “indigesto”, il “verdetto” finale potrebbe già essere segnato. Ne sono consapevoli i i termolesi della coalizione e, per tale motivo, procedono con le primarie. Nulla, però, in questo momento sembra scontato.