Dalle nuove panchine al rischio di incuria: il verde pubblico tra abbandono, segnalazioni e buone pratiche cittadine.

TERMOLI – All’inizio dell’estate, su Corso Nazionale a Termoli, sono stati piantati fiori e piante ornamentali al fianco delle nuove panchine, un’iniziativa volta a donare colore e vitalità al centro città. Sin dai primi giorni, i nuovi arredi urbani sono stati spesso al centro dell’attenzione e del commento pubblico, tra chi ne ha apprezzato la novità e chi, invece, ne ha criticato la scelta estetica.
A distanza di pochi mesi, la situazione del verde pubblico lungo il corso presenta già alcune criticità ben note a chi abita e vive la città. Molte delle piante, lasciate senza una regolare manutenzione, si sono seccate completamente, lasciando spazio non solo al degrado estetico, ma anche a un nuovo utilizzo: le fioriere ormai vuote sono spesso diventate posaceneri pubblici o ricettacolo di piccoli rifiuti.
“Forse basterebbe una regolare manutenzione, come nel caso di qualche commerciante che le innaffia secondo necessità per mantenerle vive molto di più”, sottolinea chi osserva la differenza tra le zone lasciate all’incuria e quelle dove si nota una gestione più attenta. Un esempio virtuoso arriva anche da Via XX Settembre, dove i commercianti si prendono cura del verde sotto gli ulivi, dimostrando che la collaborazione tra privati e amministrazione può fare la differenza.

Un episodio particolarmente significativo riguarda Piazza Sant’Antonio, dove – in seguito alla segnalazione della nostra redazione – i vasi che fino a pochi giorni fa ospitavano solo piante completamente secche e resti di rifiuti, da ieri mattina sono stati ripopolati con nuove piante. Un piccolo segno di attenzione, che testimonia come la cura del verde possa davvero cambiare volto alla città quando vi è attenzione e collaborazione.

Non sempre, infatti, la responsabilità può essere attribuita esclusivamente al Comune. “Sicuramente la scelta di quel tipo di arredo non a tutti è gradita, ed è indubbio che la decisione sia stata dell’ente pubblico, ma questo non giustifica l’abbandono totale e l’incuria anche da parte di chi ne trae un vantaggio per la propria attività”, è stato il commento di qualche cittadino.
Il verde è un bene comune e la sua tutela dovrebbe essere una priorità condivisa. Una maggiore attenzione da parte di chi può trarre beneficio diretto da un arredo urbano accogliente e curato potrebbe rappresentare una svolta. “Forse un cambio di prospettiva oggi è necessaria anche da questo punto di vista”: una chiamata alla corresponsabilità, affinché nessuno si senta escluso dal dovere di prendersi cura della propria città.

















