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CAMPOBASSO – Verrà aiutata dall’Associazione Liberaluna Onlus (associazione contro la violenza e i maltrattamenti sulle donne) la donna violentata giovedì sera a Campobasso da un uomo di circa 50 anni, già noto alle forze dell’ordine per diverse tipologie di reati. L’Avvocato Silvio Tolesino, difensore di fiducia della donna, conferma lo stato di shock della stessa che, a seguito dell’aggressione, ha subìto un ingente danno tanto fisico quanto psicologico. Cosa abbia spinto l’uomo a commettere un gesto simile è al vaglio degli inquirenti, sembra comunque che il diniego della donna alle avances del 50enne abbiano fatto scattare la sua folle ira. C’è una domanda che non trova risposta. Perché in Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa o violentata da un marito, un fidanzato, spesso compagni o ex compagni di anni di vita, padri di figli cresciuti insieme?. Perché una donna – adulta, libera – al primo spintone, o anche alle prime parole selvagge, non allontana da sé per sempre l’uomo che la sta minacciando? Gli resta invece accanto, preferisce ripetersi «non sta succedendo a me» e prepararsi il giorno dopo a dire ai figli – poi ai colleghi, agli amici – che non è niente, che è caduta per le scale o ha sbattuto di nuovo contro la porta? A questo interrogativo non c’è alcuna risposta!!!. Rimane solo la rabbia e lo sconforto per l’ennesimo caso di violenza. La verità è che qualcosa esplode nella coppia e brucia l’amore, lo ribalta, lo profana fino all’estremo.

Rivela che quella relazione non era fondata sull’incanto e sulla cura l’uno dell’altra; ma sulla costante, radicale pretesa di assimilazione e di possesso da parte dell’uomo sulla donna. Il potere maschile resta intrecciato all’ordine sociale e continua a lavorare «nell’oscurità dei corpi»: squilibra i rapporti e i ruoli, presidia la cultura e il linguaggio, cerca di riaffermarsi nelle scuole e nelle famiglie. Per un italiano su tre, la violenza domestica sulle donne è un fatto privato da risolvere dentro le mura domestiche, per uno su quattro se una donna resta con il marito o il compagno che la picchia diventa corresponsabile della violenza. E’ questo il dato avvilente e desolante.

“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”. Il 25 novembre si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e nonostante ciò anche in realtà piccole come Campobasso continuano ad accadere simili crimini. L’unico modo per spezzare le catene di un vile maschilismo è quello di denunciare tali soprusi e di avere completa fiducia nella Giustizia. Il monito quindi rivolto a tutti gli uomini è: “Usa le mani solo per regalarle un fiore”.

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