Fermo restando gli approfondimenti specifici sul singolo caso di rinvenimento di diossina che non merita di essere sottovalutato, l’ASREM non può essere lasciata sola nell’azione di verifica amministrativa, accertamenti sanitari e di bonifica ambientale. La vicenda è troppo grave per essere gestita con gli strumenti dell’ordinarietà o con l’abnegazione di pochi funzionari preposti che non sempre dispongono di mezzi idonei e di risorse sufficienti. Spetta alle Istituzioni varare un Piano Straordinario mirato che unisca le competenze, gli strumenti e le funzioni dell’ASREM, dell’ARPAM, dei Nuclei Operativi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e Molise, dell’Istituto Superiore della Sanità e delle strutture degli Assessorati e dei Ministeri della Sanità e dell’Ambiente.
Senza allarmismi, i 25 mila cittadini dell’area venafrana, hanno diritto di conoscere lo stato ambientale ed i rischi sanitari del territorio in cui vivono. E’ un dovere di tutte le Amministrazioni Pubbliche, Comuni, Province, Regioni e Stato, verificare le emissioni in atmosfera, la gestione del ciclo dei rifiuti, lo sversamento di reflui nei corsi d’acqua e sui terreni agricoli, la qualità dell’aria e la sicurezza dei prodotti alimentari destinati al consumo umano.
Michele Petraroia