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TERMOLI _ Un “faccia a faccia” tra il “padre padrone” ed i figli per chiarire cosa effettivamente accadeva nella casa di Termoli dove, secondo gli inquirenti, andavano in scena maltrattamenti continui ed abusi sessuali del genitore sui minori. A chiederlo sono gli avvocati difensori: Giuseppe Mileti e Stefania Giannandrea al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino che, nei giorni scorsi, ha chiesto l’arresto dell’uomo di 39 anni, tuttora rinchiuso nel carcare di Larino.

Per il penalista Mileti l’inquietante vicenda è: “ancora tutta da chiarire e noi abbiamo intenzione di capire ed accertare la verità”. Sulla base di tali motivazioni nei prossimi giorni sarà depositata la richiesta di incidente probatorio al Giudice frentano chiamato a decidere se accettarla o meno.

I tre adolescenti da due anni venivano seguiti dalle assistenti sociali del Comune di Termoli per cui, sempre secondo Mileti e Giannandrea, non erano privi di un supporto sociale importante. La famiglia, infatti, era già conosciuta agli operatori assistenziali del Municipio e monitorata da vicino.

Nonostante tutto, tale aiuto non sembra sia stato sufficiente ad evitare le pesantissime accuse cadute sul capo del trentanovenne, chiamato a rispondere non solo di maltrattamenti in famiglia per le percosse che avrebbe inflitto a moglie e figli durante discussioni in casa ma anche di abusi di natura sessuale. L’uomo, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto attenzioni particolari ed avrebbe allungato le mani su una figlia. Il brutto “andazzo” sarebbe stato confessato da uno dei figli ad alcuni conoscenti che avrebbero allertato le forze dell’ordine.