L’uomo ha denunciato ai Carabinieri l’aggressione del Presidente del comitato vittime avvenuta nella tarda serata dello scorso 7 giugno sembrerebbe senza una motivazione ai danni del figlio.
Il gesto ha sconcertato la comunità sangiulianese ed in particolare le famiglie aderenti al comitato ora “spaccato” in due.
Una parte dei genitori resta con Morelli mentre un’altra chiede la sua rimozione dalla presidenza dell’associazione. Secondo Iacurto: “non può continuare, dopo quanto accaduto, a rappresentare le famiglie vittime della tragedia della scuola in Molise ed in Italia”.
L’episodio ha ulteriormente rinfocolato i veleni in paese, mai sopiti del tutto all’indomani della tragedia infinita della Jovine determinata dalla morte dei 27 bambini e della mestra Ciniglia il 31 ottobre del 2002.
Paolo Iacurto oggi ha ventidue anni ma è stato il primo bimbo ad essere tirato fuori dalle macerie della maledetta Jovine. Il giovane, il 7 giugno scorso, mentre stava con degli amici in paese, è stato avvicinato da Morelli che lo avrebbe apostrofato in malo modo e poi lo avrebbe colpito con schiaffi e pugni “spedendolo” in ospedale per le medicazioni.
Paolo Iacurto, senza timori ma profondamente scosso ed amareggiato dall’accaduto, si è recato dai carabinieri per denunciare l’accaduto. Sul caso sono in corso accertamenti.