TERMOLI – «Molto rumore per nulla» è proprio il caso di dirlo quando si discute per giorni di una vicenda inesistente. Ci riferiamo alla falsa notizia rimbalzata dal web ai quotidiani cartacei, dai bar alle chiese, dell’eliminazione del crocifisso dalla Sala Consiliare del Comune di Termoli, cosa che non è MAI avvenuta. Fin dal momento del nostro insediamento come Amministrazione, pur consapevoli che le Istituzioni sono laiche e pertanto non sono tenute ad esporre simboli religiosi, abbiamo scelto di mantenere il crocifisso in Sala Consiliare nel rispetto della tradizione di questa città e della religione cattolica.
Scelta che coerentemente abbiamo portato avanti in tutti questi mesi così come quella di valorizzare Termoli e le sue risorse preziose come, ad esempio, le opere del Premio Termoli. Proprio in questa prospettiva abbiamo deciso di rendere fruibili una parte dei dipinti esponendoli in Sala Consiliare. Va da sé che nella sistemazione delle opere il Crocifisso sia stato ricollocato.
Sorprende notare come il Crocifisso, che è sempre stato presente, non sia stato visto sia in occasione del Consiglio comunale sia in tante altre cerimonie ufficiali o conferenze stampa che nell’arco della scorsa settimana hanno avuto luogo in Sala Consiliare.
Questa Amministrazione è votata al rispetto di ogni fede religiosa e, prima ancora, di ogni persona a prescindere dal suo credo. Pertanto è proprio il tema del rispetto che vogliamo riportare in luce, rispetto per le istituzioni e rispetto per la verità.
Nota stampa del Comune di Termoli
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Che strano, “online” ci spiegano il perchè del “Momento” dell’autotutela e poi sentir dire in giro per certi corridoi: “[…] Ci riferiamo alla falsa notizia rimbalzata dal web ai quotidiani cartacei, dai bar alle chiese, dell’eliminazione del crocifisso dalla Sala Consiliare del Comune di Termoli, cosa che non è MAI avvenuta”. E per “giunta”, ancora: “Sono una bufala, i novemilionidieuro dell’avv. Pappalepore”. Sono esempio emblematico di cosa vuol dire, grazie a Dio, l’esistenza della pluralità dell’informazione.., ma qui siamo arrivati al paradosso negando persino l’evidenza.