CAMPOBASSO – Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Campobasso ha eseguito una perquisizione delegata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Nicola D’Angelo, a carico di un uomo di Frosinone, indagato per i reati di adescamento e detenzione di materiale pedopornografico. Lo stesso, che realizzava esibizioni pornografiche utilizzando ragazze minorenni, aveva indotto una sedicenne a farsi riprendere in chat con immagini dall’esplicito tenore hard, producendo, detenendo e diffondendo tali immagini. La perquisizione operata da personale della Squadra Mobile e del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Campobasso dava esito positivo e consentiva di trovare utili riscontri per l’impianto accusatorio.
Questa tipologia di adescamento è molto insidiosa perché può durare anche mesi e, sebbene non implichi necessariamente un contatto fisico, induce il minorenne a considerare come normali atti sessuali tra adulti e bambini.
Per conoscere meglio il fenomeno dell’adescamento online, è bene sapere come i potenziali abusanti avvicinano un minore in rete. Nella maggior parte dei casi, l’adulto individua la sua vittima tra i profili corrispondenti alla fascia di età “preferita” e inizia una conversazione su argomenti banali e tipici della vita di un bambino o di un ragazzo: la scuola, gli amici, gli hobby. Come trucco, spesso l’adescatore mente sulla propria età anagrafica, salvo poi rivelarla quando la relazione si approfondisce. Le richieste di confidenze sessuali arrivano talvolta subito e, spesso, sono precedute da dichiarazioni di trasporto sentimentale. Il passo successivo è la richiesta di immagini osé, cui può seguire quella di un incontro reale.
L’adescamento online è un fenomeno in forte espansione che coinvolge sempre più spesso ragazzi e ragazze al di sotto dei 18 anni. Negli ultimi anni e specialmente a seguito del boom dei social network, le vittime degli abusi online appartengono a fasce d’età sempre più basse, tra i 10 e i 12 anni. Gli adescatori seguono i profili dei giovanissimi sul web e ne studiano gusti e punti deboli con l’obiettivo di attrarli nella propria rete.
Nel nostro Paese, l’azione di lotta alla pedofilia online è condotta quotidianamente dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, specialmente attraverso l’attività del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet.


















