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MONTENERO DI BISACCIA. Prosegue nell’Istituto professionale “Ipsia” di Montenero di Bisaccia il ciclo di appuntamenti inseriti nel progetto “Benessere”, il cui obiettivo è quello di ampliare l’offerta formativa della Scuola, coinvolgendo in prima persona gli studenti. Ospiti del terzo e del quarto incontro sono stati il presidente dell’associazione “Salvamento Molise”, Nicola Fratangelo, e il componente del Comitato scientifico nazionale della “Società di Salvamento”, Michele Colella. I due esperti hanno intrattenuto gli alunni con un Corso di “Primo soccorso” articolato in due parti: una teorica e l’altra pratica. Prima di entrare nel vivo, Fratangelo ha presentato la “Salvamento Agency”, Istituto di alta formazione fondato nel 1871 il cui compito è quello di occuparsi della prevenzione, della sicurezza, del primo soccorso, della salvaguardia della vita umana e dell’ambiente.
«Imparo per me, imparo per gli altri, imparo a soccorrere»: questo il motto che lega insieme numerosi volontari che quotidianamente si impegnano a diffondere la cultura del soccorso. Ma sapere “cosa fare” nelle situazioni di pericolo rende tutti capaci di affrontare le stesse anche quando si è coinvolti in prima persona. «Poi, se abbiamo un cuore generoso – è stato evidenziato – serve a noi per soccorrere gli altri nel caso in cui dovessimo trovarci di fronte a una o più persone in pericolo di vita o comunque bisognose di soccorso».
A soffermarsi sugli aspetti teorici è stato il dottor Colella. A lui il compito di intrattenere gli studenti sugli “Elementi di primo soccorso”. Nell’incontro i ragazzi hanno dunque imparato a riconoscere i segni e i sintomi dei principali problemi di tipo sanitario e come comportarsi per fornire assistenza pur in assenza di personale medico. È stata evidenziata la necessità di essere in grado di identificare un “codice di gravità” in base al quale agire, essere lucidi e determinati. Sincope in acqua, shock, svenimento, reazioni allergiche, epilessia, esposizione al freddo o ipotermia, esposizione al caldo che può provocare crampi, sincope o colpo da calore, avvelenamento, intossicazioni, ustioni, ictus, elettrocuzione e folgorazione, lesioni da animali o insetti, flora, fauna marina: questi alcuni dei problemi sanitari nei quali il dottor Colella ha spiegato essere facile imbattersi e per i quali è utile «conoscere qualcosa e sapere cosa fare e cosa non fare».
Alla teoria ha fatto seguito una lezione pratica di cui si è occupato Nicola Fratangelo. I discenti hanno ricevuto informazioni interessanti in merito alla capacità di gestione dell’emergenza. Nel corso, rivolto a volontari non professionali, Fratangelo ha mostrato come utilizzare il defibrillatore, spiegando come, in alcune situazione (come ad esempio subito dopo un incidente) la possibilità di sopravvivenza di una persona possa dipendere dal tempestivo riconoscimento dei sintomi dell’arresto cardiaco in atto e dall’avviamento di una corretta sequenza nelle pratiche di rianimazione. Reperire il maggior numero possibile di informazioni, contattare il 118, mettere se stessi e gli altri in condizioni di sicurezza, comunicare dati precisi agli operatori sanitari: sono questi alcuni step fondamentali da seguire in presenza di una situazione di emergenza. A ciò si aggiunge la valutazione ambientale, la chiamata ai numeri di emergenza, la valutazione primaria (respiro, stato di coscienza, battito cardiaco), manovre di rianimazione, ripristino battito cardiaco. Fratangelo ha spiegato l’importanza di effettuare tali manovre nel modo corretto, tenendo conto dell’età delle persone.
L’ultima parte della lezione ha visto gli alunni alle prese con la pratica delle manovre di primo soccorso direttamente sul manichino. I ragazzi, guidati dall’esperto, hanno quindi messo in pratica quanto appreso nell’incontro, ascoltando inoltre le istruzioni del defibrillatore in dotazione del personale. Si è trattata di un’esperienza efficace, che ha suscitato molto interesse nei ragazzi che si sono mostrati desiderosi di informarsi e prepararsi al meglio per le situazioni di emergenza.