ISERNIA – La Guardia di Finanza di Isernia ha notificato in data odierna quattro ordinanze applicative della misura cautelare degli arresti domiciliari al sindaco di Forlì del Sannio ed a tre imprenditori, tra cui figura anche il fratello del predetto primo cittadino. I provvedimenti, su richiesta di questa Procura della Repubblica, sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Isernia. Altre misure riguardano un funzionario pubblico, già responsabile dell’Ufficio Fondi Strutturali della Regione Molise, Servizio difesa del suolo, opere idrauliche e marittime – sede di Isernia, nonché all’epoca dei fatti sindaco di Acquaviva d’Isernia, destinatario della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio delle funzioni di pubblico ufficio – ed un noto imprenditore della provincia, destinatario dell’obbligo di dimora presso il Comune di residenza.
Era ben noto all’organizzazione che nel piano Italia Sicura erano stati stanziati 1,7 miliardi di Euro per più di 1.150 interventi. Ed allo stesso tempo il decreto Salva Italia ha innalzato la soglia a € 5.186.000 per l’utilizzo della procedura negoziata per gli interventi di somma urgenza. Approfittando di tali circostanze è stato fatto uno smodato ed irregolare utilizzo della procedura negoziata a scapito della normale procedura aperta. Ne derivava che l’affidamento dei lavori seguiva un iter del tutto opposto rispetto a quello previsto dalla legge, atteso che spesso i vincitori delle gare risultavano non solo i soggetti prescelti (come ovvio illecitamente) ancor prima dell’attivazione del’iter burocratico, ma anche coloro che hanno fattualmente costruito quella che può definirsi la vera e propria pantomima procedimentale.
In via prudenziale nelle conversazioni telefoniche gli indagati utilizzano un linguaggio criptico, evidentemente noto a tutti. Per esempio vengono indicate le percentuali di ribasso simulando inesistenti appuntamenti: “buongiorno a te! Sai la mia memoria perde colpi … volevo sapere, a che ora ci dobbiamo vedere? Alle due e mezza o alle tre e mezza?” La risposta è “alle due e mezza”. Mentre ad un altro imprenditore viene detto “ti chiamo io alle tre meno un quarto, dai !” Ed infatti, in quella gara, le imprese ad essi riconducibili praticano, rispettivamente, il 2,50% ed il 2,45% di ribasso sull’importo di gara.
Complessivamente lo scenario scandagliato ha preso in considerazione 60 appalti per un valore complessivo di 30 milioni di Euro. In ben 47 casi sono emerse condotte atte a turbare le procedure che dovevano aggiudicare appalti per complessivi € 27.107.751,00 con un corrispondente danno per l’erario quantificabile in € 5.198.279,00.
Le indagini della Guardia di Finanza di Isernia hanno interessato ben 23 amministrazioni comunali della provincia di Isernia e Campobasso. Sono state sottoposte alle indagini nr. 109 imprese sedenti nelle Regioni Molise, Lazio, Abruzzo, Marche, Lombardia, Emilia Romagna e Campania e 144 persone fisiche, a vario titolo segnalate all’A.G. per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, istigazione alla corruzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Unitamente ai succitati soggetti destinatari di misure cautelari verranno notificati avvisi di garanzia agli altri indagati ed invito a rendere interrogatorio nei confronti di otto tecnici comunali, nei cui confronti è stata richiesta la misura dell’interdizione dai pubblici uffici.












