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Il Sindaco di Termoli Angelo Sbrocca (foto satirica)

TERMOLI – Quali sono gli avvenimenti, le cose pensate, quelle fatte, quelle ancora  da fare, quelle che non si faranno mai? Rispondere a questi quesiti, significa comprendere lo sviluppo del proprio paese. Immaginiamolo, con un po’ di fantasia, in due tempi diversi:

OGGI E… FRA CIRCA 15 ANNI.
Arriva l’Estate. Ma non un’estate qualsiasi, quella dell’ “Agosto Termolese”,  un mese denso di avvenimenti ludici. I proprietari degli stabilimenti si stanno già preparando. Si cominciano a vedere i primi bagnanti che la domenica si recano al mare cercando di “acchiappare” i primi raggi e togliere dalle loro membra la  ruggine dell’inverno. C’è sempre una bandiera blu che spetta a quei lidi dove, oltre all’acqua pulita, presentino anche una serie di servizi idonei ad un ambiente marino.

Cosa è cambiato dallo scorso anno? Praticamente nulla! Ci sono lidi che non hanno ancora risolto il problema delle “Barriere architettoniche”.  Solo due o tre sono in regola con la discesa per arrivare sulla spiaggia. Sono più fortunati i villeggianti di Rio Vivo i cui stabilimenti si sviluppano quasi  tutti al piano stradale.

Per ciò che riguarda la politica locale, il Comune nicchia, aspetta, prende tempo. È a…quota periscopica: guarda se all’orizzonte c’è qualche siluro lanciato dalle opposizioni. In consiglio comunale continuano le risse. C’è chi si lega con le catene fuori del Comune perché non vengono soddisfatte le richieste dei cittadini. Il sindaco  demanda al suo “entourage” di prendere iniziative per allentare la tensione. Il “Comitato Referendum contro il Tunnel” si è fermato a circa duemila firme che non sono bastate. Il  tunnel sarà eseguito come da progetto. Idem il  parcheggio e si farà la seconda linea ferroviaria per Lesina!

ANNO 2030
Sono trascorsi circa 15 anni sotto il cielo di Termoli. 

Il “Pidocchietto”  è diventato un bellissimo locale cinematografico, che è stato chiamato col suo antico nome: Cinema Teatro Adriatico. E’ adibito anche a sala per conferenze con annesso bar, ristorante e terrazza sul mare. 

Ci sono stati avvenimenti pesanti. A causa del loro deterioramento, tutte le opere d’arte depositate nel nuovo museo-auditorium Macte (Museo di Arte Contemporanea Termolese), sono state vendute all’asta.  Una grossa finanziaria le ha portate in Africa e in Croazia. Ci sono anche minoranze albanesi che l’hanno fatte trasferire a Campomarino e Portocannone. I figli di Skandenberg, l’eroe albanese, hanno preteso di dividersi parte di quelle  dell’ex Galleria Civica, che il Maestro Achille Pace aveva raccolto con tanto amore e abnegazione.

Lo stesso hanno fatto gli eredi di Pialì Pascià che hanno rivendicato i tesori della Cattedrale che in quel 6 agosto del 1566 erano stati trafugati dal Paese Vecchio su carri tirati da buoi. Qualche politico è  fuggito alle Isole Tremiti portandosi i soldi accumulati in tanti anni con i suoi favolosi stipendi e liquidazioni

Il Nuovo Corso Nazionale è pieno di buche. Il Sindaco si schernisce dicendo che è colpa di chi l’ha preceduto. Un’ombra…una lunga ombra, “nera di dubbi”,  si stende sul porto: tutti i pescherecci rimangono nuovamente insabbiati! Non essendo state eseguite le scogliere  frangiflutti, l’ennesimo nuovo dragaggio non ha sortito l’effetto desiderato: il bacino portuale si è riempito nuovamente di fango sollevato dalle eliche dei pescherecci. Nel  lato Ovest, è crollato anche il secondo trabucco, quello di Celestino e sotto,  il muraglione,  è completamente spoglio. Adesso, finalmente, anche la nostra si potrà chiamare, con soddisfazione dell’Amministrazione, “Costa dei Delfini”  oppure  “Degli ex trabucchi”. 

Che tristezza!

Il Tunnel e i relativi parcheggi, però, funzionano a pieno ritmo. I cittadini hanno capito che per lasciare libero il Centro Storico, devono andare a piedi: niente multe e un po’ di sana ginnastica. Anche il cosiddetto Secondo Corso è stato reso  pedonale. E’ quasi più bello e funzionale del Primo: sono stati conservati i vecchi alberi;  i bar e i ristoranti hanno i tavolini all’aperto. E’ diventata tutta un’unica zona pedonale che lega il Primo al Secondo Corso mediante la Piazzetta che fa “da cerniera”, con bar e pizzerie, ai due spazi urbani.

 Infine, verso l’ex Viadotto, a nord, sono terminati i lavori per l’eliminazione delle “dune”. Insieme al prolungamento della pista ciclabile, stanno sorgendo, timidamente, una serie di villette non  previste neanche dal  P.R.G. del ’71 (sic!). 

Ma tutto questo è solo un Sogno… O SON DESTO?

Saverio Metere

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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.