Primo tempo equilibrato e combattuto, con il Termoli che ha sfiorato più volte il vantaggio. Nel secondo tempo, però, l’esperienza dell’Aquila ha fatto la differenza battendo i giallorossi per 2 a 0.
L’AQUILA – Partita sulla carta impegnativa per la compagine termolese, che arriva nel bello stadio “Gran Sasso” del capoluogo regionale, con temperature gelide, intorno allo zero, e ancora decimata da importanti assenze. Magnani ne avrà per circa un mese, Sicignano si spera possa rientrare alla prossima partita, mentre Oliviero dovrà scontare due turni di squalifica, dopo l’espulsione subita nella scorsa partita. Il validissimo Keita, autore del bel gol contro il Notaresco, purtroppo non potrà essere schierato in questa partita contro la squadra abruzzese e segue la partita dalla tribuna. Sugli spalti della curva ospiti fa bella figura e si fa sentire l’immancabile e significativa presenza della tifoseria giallorossa: la curva “Marco Guida”.
Il mister giallorosso Mosconi schiera in campo un modulo a due punte (Traini e Zammarchi) e può contare sulla presenza in panchina di arrivi dell’ultima ora nella rosa giallorossa (l’attaccante Della Pietra e il centrocampista Arduini).
I rossoblu aquilani sono invece all’inseguimento della capolista Sambenedettese, avanti di ben 9 punti in classifica, e devono assolutamente vincere se vogliono sperare di accorciare le distanze.
Il primo tempo vede un Termoli concentrato e molto dinamico in campo. La prima vera occasione è proprio degli adriatici, al quarto d’ora, con Zammarchi che recupera palla da centrocampo e si invola verso la porta avversaria, serve in area e nel rimpallo tra Ricci e un difensore aquilano, spunta l’accorrente Traini che tira in porta, ma la conclusione è di poco alta sulla traversa.
Dopo un paio di minuti, è l’aquilano Belloni, servito di testa da Brunetti, a cercare il gol con una spettacolare semirovesciata in area, ma anche questa conclusione vola alta sulla traversa. Gli aquilani ci riprovano successivamente con il potente argentino Banegas, al 23’ minuto, con un insidioso rasoterra da appena fuori area, ma la conclusione esce a lato. Dopo qualche minuto, si fa vedere ancora l’attaccante giallorosso Traini, che riceve in area una palla appetitosa sottoporta, ma la girata a rete viene chiusa dai difensori aquilani.
L’ultima occasione prima di andare al riposo è ancora del Termoli: un velocissimo Zammarchi che ruba palla ad Alessandretti sulla fascia sinistra ed entra pericolosamente in area, scarta il portiere in uscita e fornisce un preciso assist in centro area per Traini, che batte a rete, ma viene chiuso disperatamente dal difensore aquilano Brunetti, che devia la sfera in angolo. Il primo tempo, seppure con poche occasioni da gol, è caratterizzato da una certa vivacità e repentini cambi di fronte, con il Termoli che ha tenuto bene il campo e fatto correre più di qualche brivido alla blasonata compagine rossoblu.
La ripresa vede grossomodo gli stessi assetti in campo e lo stesso dinamismo. È ancora il Termoli, dopo pochi minuti, ad avere la prima occasione con Ricci che recupera palla e arriva al limite dell’area, ma la sua conclusione in porta è debole e viene bloccata con sicurezza dal portiere aquilano, Michielin.
Sul fronte opposto, i padroni di casa provano a reagire ed a provarci più volte, con tiri insidiosi dalla distanza. Prima con Sereni e successivamente con l’incontenibile Banegas, ma entrambi le conclusioni sono fuori misura. Il mister giallorosso Mosconi dopo 10 minuti richiama in panchina lo stremato attaccante Traini e fa entrare in campo il nuovo arrivato Della Pietra.
Ma L’Aquila non demorde e il livello tecnico comincia ad emergere. Al quarto d’ora della ripresa, matura l’azione che svolta la partita. Dopo una triangolazione sulla fascia destra tra Banegas e Gueli, quest’ultimo serve un preciso cross in area per la testa di Sereni che, eludendo la marcatura del centrale giallorosso Hutsol, gira la palla nella rete. Uno a zero per gli aquilani e la partita diventa tutta in salita per il Termoli.
Gli adriatici restano frastornato e gli aquilani cercano di chiudere la partita con Belloni, che su azione insistita dal limite dell’area, sferra un fendente che fortunatamente per Palombo, vola alto sulla traversa.
Tuttavia, il Termoli cerca di riprendersi e non demorde, con la forza della disperazione si butta in avanti alla ricerca del pareggio, ma con esiti infruttuosi. Al 69’ minuto l’occasione più nitida per i giallorossi: cross di Biaggi sulla sinistra recuperato in area dall’instancabile Zammarchi che fornisce un prezioso assist a Della Pietra, ma la sua conclusione viene murata e sulla ribattuta accorre Galdo, ma il suo tiro parato da Michielin, viene prima fermato con la mano dal difensore aquilano Tropea, appena poco fuori dall’area.
I giallorossi reclamano a ragione la punizione, che l’arbitro però decide stranamente di non concedere, forse giudicandola involontaria. Sta di fatto che il braccio del difensore non è attaccato al corpo e comunque la traiettoria della palla viene evidentemente smorzata, consentendo al portiere aquilano di bloccare la palla.
Girandola di cambi, ma non avviene più nulla di significativo fino a 5 minuti dalla fine, quando il neoentrato dell’Aquila, Giampaolo, pennella una punizione dai 25 metri, sotto l’incrocio dei pali, dove il portiere del Termoli, Palumbo, non può arrivare. È il raddoppio dell’Aquila e sul 2 a 0 la partita può dirsi conclusa e non accadrà più nulla di rilevante fino al triplice fischio finale.
Poco da dire su una partita in cui una sconfitta per il Termoli poteva essere messa in conto. Lo stadio della “corazzata” aquilana non era certo facile da espugnare, tanto più che avevano l’assoluta necessità di vincere.
Va anche detto, senza voler trovare giustificazioni, che assenze ancora pesano nella squadra giallorossa, che si spera vengano colmate da ulteriori rincalzi e innesti qualitativi.
Comunque il Termoli ha giocato un primo tempo alla pari contro L’Aquila, con una dinamicità e una concentrazione encomiabile. Un atteggiamento caratteriale che ritroviamo costante nei ragazzi di Mosconi e che compensa alcune carenze tecniche nei reparti.Bravo Traini che ha saputo, insieme a Zammarchi, costruire varchi offensivi interessanti, che hanno impensierito la compagine di casa. Se la fortuna avesse arriso in uno di questi episodi, probabilmente il corso della partita poteva essere diverso. Ma non sono queste le partite che dobbiamo vincere “a tutti i costi”, anche se dobbiamo provare a riscattare punti utili sempre e ovunque.
La prossima in casa, contro il Fossombrone, ad esempio è una partita dove occorre necessariamente far punti e non sarà certo una “passeggiata”. Siamo tornati ai limiti della “zona rossa” della classifica, ma tutto è ancora recuperabile. Abbiamo la certezza di avere un collettivo di bravi e validi ragazzi, tutto “cuore e impegno”, pronto a spendersi fino in fondo e senza tregua.
Ultima annotazione sull’arbitraggio molto “inglese” del signor Hamza El Amil di Nichelino, la cui mancata assegnazione della punizione sull’evidente fallo di mano del difensore aquilano può essere sfuggita. Ma a noi questo tipo di direzione di gara piace molto e ci piace rimarcarlo. Le partite scorrono meglio e i ritmi di gioco sono più scorrevoli e vivaci, meno propensi all’interruzione. Se l’arbitro fischia poco è sempre un bene: i calciatori capiscono l’andazzo ed evitano possibili “sceneggiate” e fastidiose interruzioni di gioco.
Non resta che darci appuntamento alla prossima partita casalinga dove la vittoria per il Termoli resta un imperativo.