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Il sindaco Balice: “Tradizione millenaria sempre rispettata dai termolesi”.

TERMOLI – Il primo martedì dopo il lunedì in Albis, per storia e tradizione, è la vera “Pasquetta” dei termolesi. Rinnovata anche quest’anno la tradizione della “Madonna a Lungo”, il piccolo santuario che si trova sulla strada tra Termoli e San Giacomo degli Schiavoni, che anche questa volta è stato meta di pellegrinaggio da parte di fedeli e cittadini dell’hinterland che hanno reso omaggio alla Madonna della Vittoria. Complice la splendida giornata, in tanti si sono ritrovati al piccolo santuario per una preghiera e per trascorrere qualche ora all’aperto degustando prodotti tipici locali.

E proprio la tradizione richiama a questa iniziativa: una volta si era soliti raggiungere il piccolo santuario a piedi da Termoli per poi trascorrervi l’intera giornata nei prati circostanti. Oggi come allora, in tanti, di buon mattino, si sono messi in cammino verso la piccola chiesetta che si erge di fronte alla città adriatica.

Era presente anche il sindaco Nicola Balice con una delegazione dell’amministrazione comunale. Un saluto ai concittadini e agli ambulanti e la preghiera per la Madonna ricordando anche Papa Francesco.

“La prima volta da sindaco – ha detto il primo cittadino Nicola Balice – è ancor più emozionante. Devo dire che, tutti, abbiamo sempre rispettato questo culto a Termoli. È una tradizione millenaria perché ricorda anche un momento molto triste della nostra gente di mare che fu costretta a rifugiarsi in queste zone per sfuggire agli ottomani che attaccarono la città. Allo stesso tempo questa tradizione è diventata un evento bellissimo in quanto i ragazzi si incontrano da queste parti per il classico picnic e i cittadini vengono a rendere omaggio alla Madonna. Così come in questo momento ho voluto riservare una preghiera speciale a Papa Francesco scomparso qualche ora fa e molto legato alla Madonna. Quindi oggi una preghiera ancor più sentita, lui è tornato alla casa del Padre, noi preghiamo per lui e per la Madonna. I miei ricordi di questa tradizione sono quelli di tanti ragazzi che oggi vediamo vicino a questa chiesetta. Le partite a pallone con gli amici, la preghiera, i panini con la frittata piuttosto che con il salame. Questa tradizione è sempre viva. È possibile conservare questo culto e la tradizione sentendoli come un evento prezioso che appartiene non solo all’aspetto cattolico e religioso ma anche alla tradizione laico civile. Per cui unendo questi elementi, questo evento rimarrà sempre vivo e sempre come oggi molto partecipato“.