Il Molise raccontato in sintesi da Saverio Metere al Centro Anziani di Bresso.

BRESSO – Il giorno 15 ottobre, presso il Centro Anziani di Bresso in provincia di Milano, ho svolto una relazione che ha avuto come argomento il Molise. Dopo aver chiarito che l’ORIGINE risale ai SANNITI – che durante la seconda guerra Punica del 321 a.C. sconfissero i romani nella Valle Caudina umiliandoli a passare sotto i gioghi delle Forche Caudine – ho trattato i motivi per i quali si è staccato dall’Abruzzo nel 1963 (divisione istituzionalizzata nel gennaio del 1964). La Regione ha almeno tre derivazioni. La prima risale ai feudatari del Contado che avevano il cognome De Molinis; la seconda è relativa al nome del castello di Moulins in Francia, la terza si è fatta derivare da un comune che si chiamava Molise.
Oggi la Popolazione è di circa 288.000 abitanti. Il DISTACCO DALL’ABRUZZO è avvenuto essenzialmente per ragioni identitarie : nel periodo tra il 1958 e il 1963 la Regione divenne tra le più industrializzate con un PIL che arrivò al 6%; sulla costiera Adriatica i turisti stranieri arrivavano sulle nostre spiagge servendosi dell’Autostrada del Sole; nel ’72, Termoli si apprestava a ricevere una sezione della FIAT; oltre all’indotto, ebbe lo sviluppo del commercio al minuto e del turismo. Era ovvio che, a questo punto, cercasse anche l’INDIPENDENZA ASSOLUTA da una regione che contava una popolazione quattro volte superiore alla sua.

La COSTA SUL MARE, di circa 35-40 Km. contiene le spiagge di Termoli, Campomarino e Petacciato. La vicinanza con le Tremiti ne fa un punto di ulteriore interesse turistico. Alle Isole vi si giunge da Rodi, Vieste e Manfredonia; ma è Termoli l’attracco più attrezzato che dista dall’isola di S. Domino 24 miglia marine, circa 40 Km. ed è munito: di una nave che compie giornalmente il percorso in un’ora e mezza, un aliscafo che esegue due o più viaggi A/R in tre quarti d’ora e, ultimamente, anche di un catamarano.
L’INTERNO permette di fare escursioni nel Parco Nazionale d’Abruzzo e Lazio dove si pratica: il trekking sul Matese, il parapendio e le cavalcate a Campitello Matese, con passeggiate verso le cascate di Carpinone e del Verrino, percorrendo i vecchi TRATTURI, antichissime vie d’erba battuta, lungo i quali i nostri avi dall’epoca preromana sino ad un paio di secoli fa spostavano stagionalmente le proprie greggi: lo scopo, oltre che far mangiare le bestie, era anche quello di conoscere gli ambienti che si percorrevano per scambiare i prodotti della terra. Uno dei tratturi di rilievo è il Tratturo Massimo che passa per Termoli.

La TRANSUMANZA (di Dannunziana memoria) – praticata dai Sanniti sin dal VI sec. a. C lungo i tratturi – avveniva da metà settembre a giugno, scendendo dai freschi pascoli d’Abruzzo fino ai caldi terreni del Tavoliere delle Puglie. Il ritorno in autunno era spesso accompagnato da celebrazioni e feste. Serviva, inoltre, a mantenere la sostenibilità dei terreni e a generare attività economiche; a differenza dell’ALPEGGIO, che consiste in un semplice pascolo e si svolge da fine maggio a metà settembre solo tra i 1000 e i 2500.

Nella relazione ho inserito anche l’insediamento delle comunità dei PAESI SLAVI (San Felice del Molise, Montemitro e Acquaviva Collecroci) e ALBANESI (Ururi, Portocannone Campomarino, Montecilfone) fondati, quest’ultimi, da Scandenberg, definito l’eroe albanese. Tra le loro tradizioni ho voluto ricordare, come esempio per tutti, La Carrese, la corsa dei carri che si svolge a Portocannone, ad Ururi e anche a S. Martino in Pensilis.
Particolare interesse ha destato la descrizione e l’esposizione anche visiva degli USI, COSTUMI e PIATTI PARTICOLARI. Onde evitare un lungo elenco di piatti particolari dei vari paesi, mi sono limitato alla cucina termolese e di Civitacampomarano. Quindi, ho elencato i piatti a base di pesce, che conosco bene: la zuppa e il brodetto di pesce (con spaghetti tritati), il pappone (la cui preparazione è costituita solo con pesce spinato, molluschi, seppioline; i polipi in purgatorio e qualche piatto cosidetto “povero” come il sciscillo i cui ingredienti sono solo formaggio e uova. Interessante mi è parsa anche CIVITACAMPOMARANO, per i suoi biscotti ripieni di mosto cotto a forma di uccelli, i “Cielli”, cesellati con la “pizzicarola” (coltellino con un’estremità formata da dentini seghettati).

Argomento apprezzato è stata la descrizione di CHIESE, E FESTE PATRONALI. Anche per questo argomento ho scelto le più significative. A cominciare da TERMOLI, ho illustrato il Castello Svevo, la Cattedrale dell’Annunziata dedicata al Patrono S. Basso. Molto interesse ha avuto la descrizione dell’INCENDIO DEL CASTELLO (che ricorda l’assalto dei Turchi di Pialì Pascià nel 1566) e la SAGRA DEL PESCE di fine estate. Per quel che riguarda il turismo e le attività commerciali mi sono soffermato a parlare del PORTO COMMERCIALE, munito di una flotta di oltre 50 pescherecci, vongolare.
Infine, ho evidenziato che a PIETRABBONDANTE in provincia d’Isernia e LARINO, si conservano in ottimo stato gli anfiteatri romani; ho parlato della famosa diga e dell’omonimo lago di GUARDALFIERA dove si versa il fiume Biferno la cui foce arriva a sud di Termoli; tra i laghi più significativi ho ricordato anche quello di OCCHITTO che risulta essere il secondo invaso artificiale piú grande d’Europa; di CIVITACAMPOMARANO, un borgo con meno di 400 ab., ho evidenziato che si pratica la Street Art e ogni anno si organizza la Cv’tá Street Fest; infine, SEPINO, chiamata la Pompei del Molise, distrutta dal terremoto del 314 d. C., famosa per gli scavi d’Altilia dove sono stati rinvenuti: la Basilica, il macellum, il foro e l’anfiteatro romano.

La relazione si è conclusa con una ricerca su PERSONAGGI ILLUSTRI nati nel Molise. Li citiamo: BENITO JACOVITTI (fumettista), nato a Termoli; FRED BONGUSTO (cantante) di Campobasso; ELIO GERMANO (attore) di Duronia in prov. di Campobasso; TOQUINHO, (cantante chitarrista) vero nome Antonio Pecci, il cui nonno era molisano; SERGIO CASTELLITTO (attore e regista) il cui padre era di Campobasso; ANTONIO DI PIETRO (magistrato e politico) di Montenero di Bisaccia; ALDO BISCARDI (giornalista e conduttore televisivo) di Larino; TONY VACCARO (fotografo), pseudonimo di Michelantonio Vaccaro, nato in Pensylvania (trasferitosi a Bonefro); ROBERT DE NIRO, il cui bisnonno era di Ferrazzano (CB); FRANCESCO JOVINE (scrittore, saggista, giornalista) di Guardialfiera; ANTONIO CARDARELLI (patologo) nato a Civitanova del Sannio; ANTONIO CORNACCHIONE (comico) nato a Montefalcone del Sannio; FLAVIO BUCCI (attore), nato a Casacalenda; ANTONELLO VENDITTI (cantante) il cui padre era di Campolieti; PAPA CELESTINO V nato a Isernia o S. Angelo Molisano; DEAN MARTIN pseudonimo di Dino Crocetti, attore e cantante di origine italiana; TONI DALLARA (pseudonimo di Antonio Lardera) di Campobasso; VINCENZO CUOCO scrittore, giurista, politico nato a Civitacampomarano e morto a Napoli (ha scritto “La Rivoluzione napoletana del 1799”); MARIO LANZA di Filignano in provincia d’Isernia, pseudonimo di Alfred Cocozza nato a Filadelfia.

A questo punto. Chi potrebbe ancora affermare che il MOLISE NON ESISTE? IL MOLISE ESISTE E PERSISTE nella sua scelta di essere una REGIONE IDENTITARIA in grado di procedere da sola e con dignità tra le Regioni italiane.



















