La cerimonia a Colletorto
La cerimonia a Colletorto
COLLETORTO – “Dobbiamo essere orgogliosi del nostro passato, della nostra storia. Dobbiamo insegnare ai nostri figli ad essere orgogliosi quando vanno fuori. Prima i popoli erano uniti attorno a questa torre. Oggi, nel Paese (in Italia) ognuno conta come fregare l’altro”. Lo ha detto il “leader” dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro a Colletorto ieri l’altro in occasione della riapertura della splendita Torre Angioina che domina il centro storico del paese, chiusa da diversi anni.

“Su questo dobbiamo riflettere. Bisogna ritornare alle nostre origini, alla nostra storia. Quando ho finanziato questa struttura – ha proseguito Di Pietro – ho pensato a questo: all’orgoglio di essere molisano e magari ci sfotteranno pure perchè siamo contadini con le scarpe larghe, non sappiamo parlare italiano ma sappiamo parlare come i nostri padri: con il cuore“.

Si è accalorato Antonio Di Pietro nel suo discorso alla comunità colletortese, riunita del borgo per seguire da vicino la riapertura dell’importante monumento la cui ristrutturazione è stata finanziata per 1 milione e mezzo di euro dall’allora Ministro Di Pietro.

Al taglio del nastro del monumento, lesionato dal terremoto del 2002, ha preso parte il Presidente della Giunta regionale Paolo Di Laura Frattura, il Presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro, l’Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Pierpaolo Nagni e Cristiano Di Pietro, tutti invitati dal sindaco Fausto Tosto. Sia Frattura che Niro hanno ricordato l’importanza per i giovani di trovare in questo territorio il proprio futuro e serenità senza emigrare altrove.

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