RICCIA _ L’antica tradizione che riaccende lo spirito di una popolazione. Il gusto inconfondibile di un dolce made in Riccia. Il meccanismo della socializzazione che si innesca e diverte un’intera comunità. E’ tutto pronto per la Festa di San Giuseppe. Domani 17 marzo, a partire dalle ore 17, subito dopo il consiglio comunale, il palazzo del Municipio di Riccia (via Zaburri, 1) ospiterà l’interessante convegno “San Giuseppe porta i calzoni”. Interverranno per i saluti iniziali il sindaco Micaela Fanelli, il consigliere comunale delegato alla cultura Maurizio Moffa, il presidente della Pro Loco di Riccia Salvatore Moffa, il parroco della Chiesa matrice dell’Assunta Padre Annibale Fanelli. Successivamente svilupperanno le loro variegate relazioni: – Antonio Santoriello sul tema “La festa di San Giuseppe a Riccia.
Tradizione, devozione, innovazione”; – Giovanni Mascia sul tema “All’use da Terra”; – Annamaria Lombardi su “La tavola di San Giuseppe a Riccia e nel Molise. Pietanze a confronto”; – Giovanni Cinquino sul tema “Cinque anni di attività e ricerche”; – Riccardo Lagorio su “Oltre le D.O.P. Il turismo gastronomico reinventa l’Italia”. Dopo il focus, sono previsti gli interventi di imprenditori aderenti alla De.Co. “Calzoni di San Giuseppe di Riccia”, fino alle conclusioni affidate a Pietro Testa, assessore all’Agricoltura e alle Produzioni tipiche. Va sottolineato che l’amministrazione comunale di Riccia, in occasione della festa di San Giuseppe, ha inteso apprestare una tutela più intensa riguardo al famoso e squisito dolce detto “cavezone” (calzone), “al fine di conservare l’identità anche culturale della nostra comunità – ha affermato il sindaco Micaela Fanelli -, atteso che dietro la preparazione di questo dolce ci sono precisi valori quali l’altruismo ed il senso di solidarietà”.
I produttori locali hanno prestato il consenso all’effettuazione di severi e rigorosi controlli sulle modalità di preparazione del dolce suddetto, superati i quali il loro prodotto potrà essere ufficialmente riconosciuto come “calzone” di San Giuseppe di Riccia a Denominazione Comunale di Origine (De.Co.), logo che è assegnato a coloro che ne facciano apposita richiesta dietro presentazione di autocertificazione e di dichiarazione attestante di essere in regola con il Regolamento istitutivo della De.Co. “Con lo strumento del regolamento di produzione – ha aggiunto l’assessore Pietro Testa – si mira anche ad innescare un circolo virtuoso da un punto di vista economico: preservare ricetta della tradizione e qualità di produzione, ma dando un impulso decisivo sia agli artigiani locali che agli agricoltori che forniscono molte materie prime, in un momento difficile come questo”.