Teatro Verde Termoli
“‘Ma ssère ce parle termelèse” al Teatro Verde del parco comunale di Termoli

Il Teatro Verde: questo sconosciuto! Gli unici luoghi deputati a questo a Termoli in questo momento non idonei sono proprio Largo Tornola e la SCALINATA DEL FOLKLORE.

TERMOLI – “Se a qualcuno non diremo cose che gli dispiaceranno non diremo mai per intero la verità”. Questa frase pronunciata da Albert Scheweitzer a Lambaranè e riportata dal giornalista Sergio Zavoli, scomparso da poco, che era andato in Africa ad intervistarlo, racchiude la vera essenza del pericoloso virus che sta decimando la popolazione mondiale.

La gente stenta a comprendere il vero pericolo nel quale l’umanità è caduta. Neanche le autorità si rendono bene conto che il nostro futuro non sarà roseo. Si prendono provvedimenti che non si sa fino a che punto siano validi. Si cerca di interessare e far svolgere eventi artistici in luoghi  ameni dove è più difficile il contatto tra le persone.

 E la cosa si ripete ad ogni evento e manifestazione che prevede la presenza del pubblico.

 Quest’anno ho fatto una fatica immane per poter rappresentare lo spettacolo in vernacolo:‘ma ssère ce parle termelèse 3”. 

Il Comune mi ha dato  patrocinio morale. Ho dovuto farmi in quattro per trovare gli sponsor presso bar, farmacie, esercizi commerciali, stabilimenti balneari; ho dovuto fare a mie spese le locandine; ho dovuto pagare l’assistenza tecnica per i microfoni, le luci e alla fine anche la disinfestazione

Non si è potuto utilizzare, giustamente, ne’ il Largo Tornola ne’ la Scalinata del Folklore per l’esiguità dello spazio in cui si sarebbe dovuta svolgere la manifestazione.

Un evento a Largo Tornola nel borgo antico di Termoli (foto di repertorio)

Dopo lo spettacolo, che è andato benissimo con centinaia di spettatori interessati al vernacolo termolese, mi sono sentito un eroe che aveva combattuto una battaglia senza che sul campo ci fossero state vittime! Per una sera il virus era stato sconfitto: il TEATRO VERDE aveva svolto il suo compito di arena idonea a contenerlo!

Ma per quanto tempo ancora non si potranno utilizzare i luoghi deputati per fare spettacoli, tenere conferenze, presentare libri!? In un paese piccolo come Termoli per quanto tempo potremmo contenere gli artisti dal non potersi esprimere liberamente in spazi adeguati!? 

L’estate sta finendo e non potendo più utilizzare il TEATRO per le manifestazioni né tanto meno altri luoghi esigui, dovremo annullare tutte le manifestazioni a carattere culturale?

IL COVID COLPISCE ANCORA! 

Le Amministrazioni, in ossequio alla proposizione di Scheweitzer, dovranno negare il permesso di eseguire manifestazioni in luoghi non idonei; dovranno vietare, dire la verità, ad artisti che vogliono esprimersi. Gli unici luoghi deputati a questo a Termoli in questo momento non idonei sono proprio Largo Tornola e la SCALINATA DEL FOLKLORE.

È doloroso, ma è così! Gli attuali 800 morti di corona virus sparsi nel mondo, oltre due milioni di casi scoppiati in America,  migliaia di malati e di cadaveri visti in questi ultimi mesi in televisione, non possono incoraggiare i nostri amministratori a pensare che il contagio non esiste più! Non vorrei essere proprio nei panni dei nostri politici nel dover prendere decisioni che consentano di creare nuovi squilibri causati dal virus.

L’autunno si prevede molto difficile, per non dire tragico. La riapertura delle scuole è il primo problema angoscioso che ci si deve porre. La cultura va salvaguardata anche in questo campo. Non si può pensare che i nostri figli e nipoti tornino a scuola in queste condizioni! Bisogna avere il coraggio di dire per intero la verità. Anche se dispiacerà ad alcuni politici che si accaniscono nel dire che tutto è finito. Non è finito nulla! Dovremo, purtroppo, attraversare un altro periodo disastroso per conservare la libertà culturale e dire le cose come stanno. Qualcuno si dispiacerà.

Ma è necessario agire con prudenza ed intelligenza e… ANCHE QUESTA VOLTA CE LA FAREMO!

Saverio Metere

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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.