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CAMPOBASSO – Sembra di rivedere un vecchio film in cui, in tempi non sospetti, un giovane Totò trattava la vendita della Fontana di Trevi ad un turista straniero. Signori miei adesso è tutto vero: in Molise, piccola ed ignorata XX regione d’Italia, la Direzione Regionale ai Beni Culturali (emanazione dello Stato) sta brigando per dare in gestione, per la modica somma di € 3400,00 annui, tutto il patrimonio culturale (musei, pinacoteche, aree archeologiche – anche inaccessibili e non visitabili- castelli …..) ad un unico affidatario per la durata di 6 anni iterabili, cosa che sarà interminabile se prendiamo ad esempio altre simili realtà italiane in cui si va avanti all’infinito di proroga in proroga. È cosa nota che in tutta la penisola alcuni settori del patrimonio culturale siano stati parzialmente esternalizzati mediante i cd servizi aggiuntivi, d’altra parte il Ministero non ha più le capacità numeriche (speriamo solo queste), relativamente al personale, per gestire l’immane patrimonio esistente. Tali servizi generalmente riguardano una minima parte delle attività specifiche delle Soprintendenze e dei luoghi di proprietà. Ma in Molise si va ben oltre! I rappresentanti del Ministero hanno pensato di fare cosa buona per la regione, offrendo dei servizi aggiuntivi che investono la quasi totalità dei settori di competenza e che, direttamente o indirettamente, interferiscono in vario modo in un ampio settore lavorativo che gravita intorno ai beni culturali. Infatti oltre ai servizi base di accoglienza e di biglietteria, se ne aggiungono altri al fine, almeno teoricamente, di permettere una migliore fruizione da parte dell’utenza.

Parliamo ad esempio del book-shop che ormai è essenziale in ogni sito che si rispetti. Ma in questo Molise fermo alla preistoria, per cultura e turismo, la Soprintendenza ha effettuato solo per brevi periodi vendite dirette o consegna gratuita di materiale divulgativo, per poi interrompere tale sana abitudine con grande dispiacere dei poveri turisti. Questa idea di servizi aggiuntivi è sicuramente cosa buona e giusta……. Ma poiché in Molise le cose o si fanno in grande stile o no, la Direzione Regionale –sempre lei-, ha pensato bene di offrire anche servizi di visite guidate, laboratori didattici, studio ed editoria, servizi di accoglienza e di intrattenimento per l’infanzia (…asili nido, scuole per l’infanzia, ludoteche…..?????? di grazia potremmo capire cosa avete intenzione di fare?). A questi vanno associati altri servizi aggiuntivi con la possibilità di intervento economico dell’Amministrazione BACT: aggiornamento del catalogo, catalogazione delle opere, prospezioni geofisiche, indagini archeologiche, studi specifici, organizzazione di mostre manifestazioni e iniziative promozionali. Per fare tutto ciò il bando si rivolge a “…… istituzioni, fondazioni e associazioni che siano state costituite, senza scopo di lucro, entro il 30 settembre 2014 ….”.

I titoli richiesti ai concorrenti sono chiari e sembrano denotare volontà di dare un tono culturalmente e professionalmente elevato alla futura gestione del patrimonio, per questo vanno obbligatoriamente e sinteticamente elencati: “sede operativa nel territorio della regione; 90% da associati o partecipanti di età inferiore ai 40 anni; almeno il 60% degli associati o partecipanti dotati di titoli di formazione post-universitaria in materie afferenti al bando (dottorato di ricerca, diploma di specializzazione e titoli equipollenti); una esperienza almeno triennale degli associati nello svolgimento di attività di valorizzazione e di educazione al patrimonio culturale per il MIBACT o per Enti pubblici territoriali; una esperienza almeno triennale degli associati nello svolgimento di attività aventi ad oggetto la promozione della cultura materiale del territorio; possesso, da parte di almeno il 30% degli associati o partecipanti, di una esperienza almeno triennale nello svolgimento di attività di sorveglianza archeologica e di verifiche preventive dell’interesse archeologico (attestate dal MIBACT); una esperienza almeno triennale, da parte di almeno il 30% degli associati o partecipanti, in progetti di studio del territorio da parte di almeno il 30% degli associati; una esperienza almeno triennale nello svolgimento di attività di catalogazione e digitalizzazione di schede di materiale archeologico, storico-artistico, architettonico ed etnoantropologico, secondo le normative ICCD.

Bisogna dire in verità, che non si era mai visto un tentativo di salvaguardia e tutela così vasto e ben organizzato, tendente a custodire, preservare e promuovere il territorio ed il patrimonio dello stato. Ma…. Ci sono diversi ma che è d’obbligo esporre, per chiarire bene le idee a quanti non fossero bene addentro al farraginoso sistema cultura, che è e resterà sempre elitaria e nelle mani di pochi e non sempre i migliori. Le Soprintendenze in Molise non sono state eccessivamente latitanti, come sembrerebbe dalla lettura del bando, infatti le attività summenzionate sono state sempre svolte anche con solerzia e competenza, seppure in maniera discontinua a seconda delle gestioni. Come mai adesso si sente la necessità di demandarle ad altri? Ma poi di quali altri stiamo parlando? Non c’è il rischio di creare una struttura parallela che si affianchi, o nel peggiore dei casi si contrapponga all’ente preposto, che in genere è ben attento che ciò non avvenga?

Dopo la disamina accurata del bando e dei requisiti richiesti una domanda, anzi più d’una sorgono spontanee: 1. Dare in gestione a privati ad una somma irrisoria (€ 3400,00 a fronte dei 17000,00 incassati dai soli biglietti di ingresso) il patrimonio culturale sarà economicamente vantaggioso per lo Stato? O lo sarà piuttosto per i cd affittuari dei locali messi a disposizione nei vari siti? 2. Questi superman saranno in grado di gestire tutto il patrimonio? 3. Che faranno i liberi professionisti debitamente abilitati e specializzati (antropologi, archeologi, architetti, guide turistiche, storici dell’arte, … maestre d’asilo..operatori di ludoteche ….), gli schedatori, i catalogatori e quant’altri hanno finora collaborato con gli istituti di cui sopra? Saranno dichiarati fuorilegge e condannati a morte? O avranno semplicemente l’impossibilità ad accedere al lavoro solo perché così è stato deciso da chi, senza titolo per farlo e con una poltrona con introito garantito, si sveglia un giorno e decide di dare una svolta? Tra l’altro senza nessuno scrupolo morale e professionale. 4. Le altre istituzioni che a vario titolo hanno collaborato, anche gratuitamente, con tale ente (altre associazioni, istituti universitari e di cultura, comuni, province, regione ecc….) saranno parcheggiate senza neanche un grazie solo perché adesso non hanno più i requisiti richiesti? Prima però sono serviti e sono stati usati senza esitazione! 5. Chissà se in Direzione Regionale sono a conoscenza del fatto che per espletare l’attività di guida turistica è necessaria un’abilitazione concessa dalle regioni/province? 6. Sapranno anche che per aprire asili o scuole o qualunque cosa simile abbiano in programma ci vuole personale specializzato non certo in scavi e schedature o in simpatia, ma fornito di lauree specifiche?

Altro che servizi aggiuntivi! Dovrebbero chiamarsi servizi totalitari! Mancano solo i servizi di ristorazione e poi il panorama è completo! Ma tutto può succedere, a quanto pare la fantasia è senza limiti! Potremmo ritrovarci anche qualche enoteca o centro estetico come offerta culturale, non si può mai dire! Allora bisogna dare una sveglia a tutti coloro i quali pensano di potersi INVENTARE un lavoro (così come detto a suo tempo da chi il lavoro lo avrebbe dovuto creare); il lavoro non se lo inventa nessuno se non c’è una volontà precisa di regalarlo. È se fosse vero che sia una sola l’istanza presentata in risposta al bando, non sarebbe più opportuno prorogarlo? E chi mai sarà questa vincitrice? Si dovrà dare ragione al Movimento 5 Stelle Molise che, in un articolo sul proprio sito, ha ventilato la conclusione della vicenda facendo nomi e cognomi? Staremo a vedere!!! E comunque ancora una volta ….. grazie alle Istituzioni per questa bella lezione di democrazia e di attenzione per la cosa pubblica, per le persone e per il lavoro e la professionalità altrui!!

Vincenzo Cimino Consigliere Ordine dei Giornalisti

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