CAMPOBASSO _ “Le energie rinnovabili, quali l’energia eolica, sono un’alternativa fondamentale ai combustibili fossili, il cui impiego permette di ridurre non soltanto le emissioni di gas ad effetto serra provenienti dalla produzione e dal consumo di energia, ma anche la dipendenza dell’UE dalle importazioni di gas e petrolio”, è quanto ha affermato l’on. Aldo Patriciello.
In un recente studio della Commissione europea intitolato “EU energy trends to 2030” é stato stimato che entro il 2020 il 64% dell´approvvigionamento energetico proverrà da energia eolica. L´utilizzo dell´eolico appare in linea con gli obiettivi energetici dell´Ue fissati dal cosiddetto pacchetto 20-20-20 a condizione che siano però rispettati gli obblighi ambientali fissati dalla Direttiva CE /2001/77 recepita dall´Italia con Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 . “In molte regioni italiane- continua Patriciello- Molise in primis, si rileva una progettualità di impianti eolici del tutto fuori controllo con autorizzazioni rilasciate senza valutazione alcune dell´impatto ambientale delle torri eoliche per la flora e la fauna delle aree dove le pale vengono istallate, compromettendo irrimediabilmente valori territoriali quali la biodiversità e il paesaggio, considerati memoria collettiva europea e strumento di studio storico e scientifica dalla Convenzione di La Valletta del 1992, da quella di Firenze del 2010 e dalle Direttive 92/43/CEE Habitat e 79/409/CEE Uccelli”.
In Molise, gli ultimi dati ufficiali del GSE rivelano che, alla fine del 2009, sono state rilasciatie autorizzazioni a costruire circa 5.000 torri eoliche in un territorio di 4 mila km quadrati determinando il negativo record nazionale per i valori pro capite di potenza installata (739 Watt per abitante).
Tale situazione è stata resa possibile dalla Legge Regionale n.22/09 che ha trasformato la regione Molise nella terra dell’eolico selvaggio mediante l´annullamento del limite di pale eoliche installabili sul territorio e cancellando il divieto di parchi eolici off-shore, che invece era contenuto nella precedente legge. Dette istallazioni hanno avuto luogo anche in aree SIC senza previa valutazione di impatto ambientale.
Lo stravolgimento dei luoghi culturalmente più cari alla regione, e la minaccia che incombe sulla biodiversità, sono problematiche che non possono non essere considerate degne della più allarmata attenzione. Tenendo conto di quanto detto: ” Non ritiene, la Commissione, di dover intervenire alla luce delle palesi violazioni del Diritto comunitario perpetrate dalla Regione Molise nell´attuazione della Legge 22/09?,” è l’interrogativo con cui Patriciello conclude la sua dichiarazione.