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Alta Marea Festival torna protagonista nel Borgo Antico di Termoli con la 4a edizione dal 31 luglio al 2 agosto: 15 titoli in concorso, cortometraggi indipendenti internazionali e italiani, e una giuria composta dalle attrici Greta Ferro, Angela Curri, Claudia Napolitano, il regista Pierfrancesco Citriniti e la giornalista Martina Barone. 

Eventi speciali: Rocco Papaleo incontra il pubblico dopo la proiezione del suo ultimo film “Scordato”

Anteprima con il concerto in riva al mare con il piano di Assurditè (27 luglio, ore 19, Lido Panfilo) poi in programma i secret show con le cantautrice Erica Mou e Ceneri, e il cantautorato di Lumen

Le vie dell’arte con il workshop tenuto dal collettivo MUTA Animation

TERMOLI – Quindici cortometraggi in concorso, storie da tutto il mondo, le voci del cinema italiano più autentico come Rocco Papaleo, ospite speciale, e la nuova musica italiana in riva al mare, da Erica Mou all’anteprima con Assurditè, con Yosh Whale e Ceneri: sono questi i protagonisti della 4a edizione di Alta Marea Festival, il festival di cinema e arte fuori dagli schemi, in programma nel Borgo Antico di Termoli dal 31 luglio al 2 agosto, ideato dal regista Antonio De Gregorio, che ne è anche direttore artistico. Le serate del festival saranno presentate dall’attore Marco Caldoro, di origini molisane. L’ingresso è libero su prenotazione sul sito della rassegna (https://www.altamareafestival.it/).

“L’edizione di quest’anno – ha detto Antonio De Gregorio, direttore artistico del festival – presenta cortometraggi molto particolari per stile visivo e costruzione della storia. Mi aspetto di confermare e superare il successo degli anni passati, coinvolgendo sempre più appassionati di cinema e giovani. Un obiettivo importante è valorizzare il borgo antico di Termoli, facendolo vivere in un’atmosfera giovanile e rispettosa, dimostrando che un evento non deve essere invasivo per i residenti ma può arricchire tutti”.

La conferenza stampa di questa mattina al Lido Panfilo di Termoli

A tagliare il nastro della rassegna il concerto in spiaggia di Assurditè, cantautrice dell’hinterland milanese, tra gli eventi di avvicinamento di “Fuori dall’Alta Marea”. L’artista – che ha da poco esordito con il suo primo disco ufficiale dal titolo “Dumba” – si esibirà con un concerto di pianoforte a coda in riva al mare in programma sabato 27 luglio sulla spiaggia del Lido Panfilo alle 19 (lungomare Cristoforo Colombo, 53). Chiara Balzan, in arte Assurditè, è nata nel 1999 e già giovanissima inizia il suo percorso musicale e artistico, lasciandosi ispirare dal cantautorato e dall’indie-pop italiano, tenendo a cuore cantanti iconici come Ella Fitzgerald e Chet Baker. 

Cinema

Star del festival sarà Rocco Papaleo, celebre attore e regista del cinema italiano e della tv, protagonista nella giornata di giovedì 1° agosto. Alle 21 in Piazza Duomo, presenterà il suo ultimo lavoro “Scordato”, dove è regista e protagonista, in compagnia degli attori del film Angela Curri e Simone Corbisiero. In dialogo con la giornalista Martina Barone, Papaleo racconterà, dopo la proiezione in un incontro aperto al pubblico, anche aneddoti, curiosità e dietro le quinte della sua esperienza nel cinema in oltre trent’anni di carriera. Il film – che vede la cantante Giorgia al suo esordio come attrice – racconta di Orlando, un accordatore di pianoforti, freddo e cinico: la sua vita, già tormentata da un mal di schiena per via del suo lavoro, cambia quando incontra Olga, una fisioterapista che gli diagnostica una contrattura “emotiva” e gli chiede di portarle una sua foto da giovane, così che lei possa aiutarlo. 

Il programma cinematografico presenta 15 cortometraggi d’autore scelti tra oltre 150 pervenuti. In gran parte provenienti dall’Italia, ma anche dagli Stati Uniti, dal mondo asiatico come le Filippine, dal Medio Oriente come l’Iran, si alterneranno sul grande schermo ogni sera in Largo Tornola a Termoli. I titoli in programma concorreranno per vincere i premi dell’edizione 2024: miglior cortometraggio, miglior attore, miglior attrice, miglior regista, miglior fotografia e infine miglior poster, uno dei premi più particolari e apprezzati del festival. A questi si aggiunge anche il premio del pubblico, assegnato da una giuria popolare composta da 100 persone e il premio Technology Award di KeyPartner. Dalle storie popolari alle tematiche di genere, dai legami familiari alle coincidenze della vita, i cortometraggi in programma intercettano la realtà più stringente attraverso uno sguardo cinematografico e autoriale. A valutarli la giuria composta dal regista Pierfrancesco Citriniti (volto noto del programma tv Propaganda Live), dalle attrici Greta Ferro, Angela Curri, Claudia Napolitano e dalla giornalista Martina Barone.

I TITOLI IN CONCORSO

Tra i titoli in programma troviamo: Destino di Stefano Quaglia (Italia) che esplora le coincidenze e gli incontri casuali che determinano il corso della vita delle persone, mettendo in luce come il destino giochi un ruolo cruciale nella nostra esistenza; 48 gradi di Andrea Di Iorio (Italia) è il racconto di una torrida giornata estiva, porta in scena le tensioni e le dinamiche tra i personaggi che cercano di sopravvivere al caldo estremo, riflettendo sulle relazioni umane in condizioni di stress; in Mi piace Spiderman, e allora? del regista Federico Micali (Italia), attraverso gli occhi di Cloe, da bambina a adolescente, sono affrontati gli stereotipi di genere dei nostri giorni, con leggerezza e puntualità. Ma’ di Fabrizio Caperna (Italia) è una breve e intensa riflessione sul rapporto madre-figlio, esaminando i sacrifici, l’amore incondizionato e le sfide quotidiane che definiscono il legame familiare. È un misterioso racconto che intreccia storie di vita e di identità quelle al centro di Ignoti di Giuseppe Brigante (Italia). Si prosegue con Bordovasca di Giuseppe Zampella (Italia), riflessione su relazioni umane e sociali, profonde eppure leggere, come quelle durante il relax ai bordi di una piscina. Attraverso una lente contemporanea, esplorando temi di rinascita e trasformazione, Kore di Fabiana Russo (Italia) è un’opera che esplora miti antichi e moderni, mettendo in scena una reinterpretazione del mito greco di Persefone. Dreaming of Venice di Elisabetta Giannini (Italia) è un omaggio romantico e nostalgico alla città di Venezia, seguendo i sogni e le aspirazioni di un personaggio che immagina una vita tra i canali e le meraviglie della città lagunare. Una guida pratica e ironica alla vita quotidiana, presentando una serie di situazioni comuni con un tocco di umorismo e riflessione sulla società contemporanea, è quella che troviamo in Vademekum di Susy Laude (Italia). Menomale Alberto Palmiero (Italia) esplora le ironie e le coincidenze della vita, attraverso la storia di Peppe, infermiere venticinquenne, che aiuta la sua fidanzata Anna a traslocare nella città dove lavorerà come insegnante, cercando di capire cosa ne sarà della loro storia d’amore. Cross My Heart and Hope To Die della regista Sam Manacsa (Filippine) è, invece, un lavoro intriso di promesse, fedeltà, sulle conseguenze di mantenerle o infrangerle, esplorando le dinamiche umane e le emozioni profonde. In S’ozzastru, corto animato di Carolina Melis, il racconto di un albero millenario, ambasciatore resiliente della natura e testimone silenzioso della storia, oggi sotto forma di tragedia. Storia di una pausa pranzo di Marco Del Mastro esplora le interazioni quotidiane e le riflessioni personali, ambientato appunto in un contesto lavorativo o sociale. E infine al centro di Fortissimo di Victor Cesca (Francia) troviamo Guy, un pianista appassionato della sua musica, che vede la sua vita capovolta quando la chiesa dove officia accoglie una misteriosa bambina, che presto gli ruberà la scena. Infine, parteciperà al festival “Miss Polly had a Dolly” diretto da Pietro Lafiandra, Flavio Pizzorno e Andrea Rossini (Italia), il primo corto italiano prodotto totalmente con l’intelligenza artificiale, con la parodia vocale di Scarlett Johansson e Peter Weller: le due voci si alternano sullo sfondo del deserto di Sonora, in un bunker adibito alla conservazione criogenica dei corpi defunti di alcuni milionari. Il corto riceverà il premio Technology Award Key Partner, il premio speciale per ragionare sul futuro del cinema.

Eventi musicali 

Oltre al cinema, la peculiarità del festival, è infatti il programma musicale e artistico parallelamente proposto. Mercoledì 31 luglio sarà il momento del concerto inaugurale di Irene Ciol, in arte Ceneri, cantautrice friulana classe 2000 con il suo sound che è un mix tra elettronica e indie pop si esibirà in un secret concert in Piazza Duomo in un luogo inedito alle 23. Si prosegue giovedì 1° agosto con Lumen, un’artista fresca dotata di una scrittura complessa ispirata alla psicologia e all’astrologia. Di origini pugliesi, con la testa nella metropoli, ha influenze spagnole e sorprenderà il pubblico in Vico Tornola III, sempre alle 23.00. Gran finale in bellezza, sempre in Vico Tornola III, venerdì 2 agosto alle 23.00 sarà ospite Erica Mou, cantautrice pugliese, classe 1990, che porterà un live particolare in cui la sua musica si fonderà con “con il suono delle onde che sbattono alle mura del borgo e permettendo un dialogo molto ravvicinato con il pubblico”. Erica Mou ha collaborato negli anni con i nomi più importanti della musica italiana, pop e alternativa. 

Non ultimo, spazio all’arte: durante le giornate del festival sarà possibile partecipare al workshop di strumenti cinematografici tenuto da MUTA, il collettivo artistico nato nel 2020 e formato da Elisa Bonandin, Elisabetta Bosco, Margherita Giusti e Viola Mancini, che usa l’animazione come suo linguaggio principale. Le quattro fondatrici hanno frequentato il triennio del Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino e dal 2021 hanno iniziato con i primi lavoro in collaborazione con il mondo del cinema. Il primo cortometraggio curato direttamente dal collettivo è “The Meatseller”, diretto da Margherita Giusti e prodotto da Luca Guadagnino, che è stato presentato in anteprima alla 80° Mostra del Cinema di Venezia e premiato come Miglior Corto ai David di Donatello 24. Il collettivo sarà protagonista con la mostra “Fiore mio – Frames” di Viola Mancini, con i disegni realizzati per il videoclip dell’omonima canzone del cantautore Andrea Laszlo De Simone, aperta durante i tre giorni della rassegna presso Casa Museo Stephanus (Piazza Duomo, 1) e con il laboratorio di Rotoscoping, la tecnica di animazione delle immagini, curato da Elisa Bonandin, Elisabetta Bosco e Giulia Marchiaro, presenti al festival (il 1° agosto alle 18 presso Casa Stephanus). La sezione dedicata all’arte è curata da Adele Sorressa e Chiara Tuttolani.

Come rappresentato nel trailer dell’edizione di quest’anno, dal titolo Infiniti mondi possibili, il manifesto di Alta Marea Festival 2024 è un invito a lasciarsi trasportare dall’arte: come il gesto simbolico di coprirsi gli occhi con le mani, rappresentazione del passaggio da un mondo all’altro, così l’immaginazione lavora creando arte, in ogni forma e in ogni tempo. Un gesto semplice ma potente.

Il team Alta Marea è composto dallo stesso Antonio De Gregorio (direttore artistico), Valentina Salierno (responsabile comunicazione e pr), Adele Sorressa e Chiara Tuttolani (responsabili della comunicazione e graphic designer), Nicola e Francesco Marzoli (logistica e direzione). Con la collaborazione nella sezione comunicazione di Giorgia Cima, Federica Rezzonico, Giuliana Querques, Francesca Romana Mazzei. A loro si aggiungono numerosi volontari e volontarie che lavorano al festival con passione e lungimiranza.

L’iniziativa ha già il sostegno del Comune di Termoli. 

Info: info@altamareafestival.itwww.altamareafestival.it 
Prezzi: l’ingresso alle serate di proiezione è libero e gratuito. 
I luoghi del festival: largo Tornola, vico Tornola III, piazza Duomo.

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