Al momento conta più di settecento iscritti. Il rev.do Prof. Antonio Sabetta, classe 1972, appartenente al clero della diocesi di Termoli-Larino ed originario di Guglionesi (CB), è dottore in teologia e filosofia nonché docente dal 2002 di teologia fondamentale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense e l’ Istituto “Ecclesia Mater”. Studioso del pensiero moderno di Gian Battista Vico, del postmoderno e dei rapporti fra cristianesimo e modernità, oltre a diversi articoli su riviste scientifiche italiane ed estere ha pubblicato i volumi: Teologia della modernità (C. Balsamo 2002);
I “lumi” del cristianesimo. Fonti teologiche nell’opera di G. Vico (Roma 2006); Dal senso cercato al senso donato. Pensare la ragione nell’orizzonte della fede (Roma 2008, ed. inglese 2010); G. Vico (Roma 2010). All’attività accademica ha unito quella pastorale come vicario parrocchiale di Larino e della parrocchia S. Maria degli Angeli in Termoli e come amministratore parrocchiale delle comunità di San Felice del Molise e di Montemitro. Legati al ministero pastorale sono i due volumi “Amare Cristo corpo e cuore di Dio” (Roma 2008) e “Lo sguardo della fede” (Roma 2010). “La decisione del Consiglio dell’Ecclesia Mater di indicare me come primo della terna e quella del Cardinale Vicario di affidarmi l’oneroso incarico di Preside di un’istituzione accademica importante come l’ISSR Ecclesia Mater –afferma Don Antonio Sabetta-, da un lato mi riempiono di gratitudine, dall’altro mi rendono consapevole che il compito sarà oneroso.
L’Istituto ha vissuto negli ultimi anni, grazie alla presidenza di Mons. Pino Lorizio e al suo lavoro, un periodo di grande sviluppo sia in termini di studenti che di qualità, cercando di dare dignità accademica e serietà scientifica allo studio della teologia e delle scienze umane per una fede adulta e pensata, capace di sostenere il dialogo e il confronto con la nostra contemporaneità complessa e frammentata. Cercherò anch’io di dare il mio contributo per questa istituzione nonostante la mia giovane età (ho solo 38 anni) aiutato dall’esperienza come docente e come vice-preside. Sappiamo che l’esito del lavoro non è riposto solo nelle nostre forze ma è sempre affidato alla grazia di Dio che completa e sostiene la nostra opera. In un tempo in cui è forte la tentazione o di leggere apocalitticamente il presente, la comprensione attenta ed adeguata del contesto odierno diventa decisiva per rendere testimonianza della. Ma son sicuro che, pur se avrò molto da fare, le sfide non devono spaventare”.