Nicola Felice
Nicola Felice
TERMOLI _ Con le ultime elezioni amministrative gli italiani, a mio avviso, hanno inviato un ultimo e chiaro messaggio all’attuale classe politica. Con il primo partito, quello degli astenuti, ormai al 50%, con la “frana” degli attuali partiti, con il boom del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, si dimostra senza ombra di dubbio che sbagliava e sbaglia chi continua a dire che questo movimento esprima l’antipolitica: non è altro che il risultato della pessima politica e della cattiva e fallimentare amministrazione espressa per la maggior parte nella seconda Repubblica. Il Movimento 5 Stelle è, a tutti gli effetti, un soggetto politico che si appresta ad amministrare Comuni ed Enti e prossimamente a far parte del Parlamento.

In questo particolare momento di crisi economica, finanziaria e sociale che ci attanaglia dal 2008, si aggrava la sfiducia dei cittadini nei partiti, nei sindacati, ecc. Ancor più con la richiesta di ulteriori sacrifici: l’incremento dell’IVA, delle accise, l’introduzione dell’IMU che oltre sulla prima casa si abbatte, in misura superiore all’ex ICI, anche sugli immobili (beni strumentali) delle aziende, perfino in agricoltura che vive una crisi ancora maggiore. Ne consegue l’acuirsi della crisi economica delle aziende, già impossibilitate a pagare le materie prime, stipendi, contributi, tasse, ecc.., con l’aumento dei fallimenti e dei suicidi di onesti cittadini che, presi dalla vergogna, vedendo svanire ciò che avevano costruito in una vita di lavoro, giungono ad un gesto estremo. Il clima sociale che si vive è sempre più surriscaldato; non si può non paragonarlo a quello degli anni 70-80 e al 1992( tangentopoli), quando vi fu altro terreno fertile per le organizzazioni politiche e malavitose che, nel tentativo di destabilizzare il paese, misero a rischio la democrazia.

Lo stesso Presidente Napolitano, in occasione del 20° anniversario dell’attentato a Falcone e dopo l’attentato alla scuola di Brindisi con la morte della povera Melissa Bassi, rivolgendosi ai giovani ha chiesto loro, fino a commuoversi, di essere pronti a scendere in campo per far nascere una nuova classe dirigente e a tutelare la democrazia. A parer mio, sembra che il Presidente abbia “certificato” la debolezza dei partiti, sindacati ecc., incapaci di affrontare l’attuale stato sociale.

Questa classe politica non può più tergiversare tentando di salvare le posizioni acquisite; deve immediatamente realizzare le riforme che gli competono: riforma elettorale, riduzione dei parlamentari, delle spese di apparato, rinnovarsi in una nuova e diversa classe dirigente. Se ciò non avverrà in brevissimo tempo, non basterà più “ringraziare” Beppe Grillo e il suo movimento, che oggi fungono da valvola di scarico della rabbia dei cittadini; potrebbe non essere più sufficiente e avere esplosioni di violenza da parte dei cittadini affiaccando e sostenendo gruppi politici, malavitosi, che creano terrore per destabilizzare il paese.

Lo stesso Governo dei tecnici non può solo incrementare le tasse: va bene pensare alla crescita ma soprattutto urge individuare, da subito, quei mezzi che possono venire incontro ai cittadini e alle aziende che oggi, pur volendo, per mancanza di liquidità, non possono far fronte al pagamento delle imposte e dei contribuiti. Si dovrebbe disporre la sospensione temporale degli stessi come già fatto chiedendo alle Banche la sospensione per un anno della riscossione delle rate dei mutui.

Diversamente a questi cittadini e aziende, pur non essendo evasori, non avendo liquidità né nuovi fidi dalle banche, non resta che non pagare, con la conseguenza di essere soggetti alle “grinfie dello Stato” tramite Equitalia, o peggio chiedere prestiti ad “usurai” con tutto il rischio che ne consegue: perdita di interi patrimoni, crescita del disagio, della depressione, dei suicidi, ecc.

L’estate è prossima, la bella stagione potrebbe distrarci e non seguire le vicende giornaliere, ma passerà. Se chi ha il dovere ed il potere non provvede con immediatezza ad individuare i mezzi capaci per attutire l’attuale disagio economico e sociale, l’autunno prossimo potrebbe essere molto caldo e riservare molte amarezze. Mi ha molto colpito e fatto riflettere, quanto affermato, dopo i vari suicidi per la crisi, dal sacerdote Don Andrea Gallo: se i politici italiani continueranno così, il popolo italiano passerà dai suicidi agli omicidi. A buon intenditor poche parole.

Anche nel nostro Molise, se pur fortunatamente non ci siano stati suicidi, la crisi è profonda: a causa del deficit sanitario siamo gravati al massimo delle accise, ticket, addizionali e quant’altro. Infine, se ciò non bastasse, oltre il danno anche la beffa: l’impossibilità a compensare i crediti che le aziende vantano per lavori e servizi eseguiti per gli Enti pubblici (Regioni, Provincia, Comuni, ASREM, ….), per il pagamento delle imposte o per l’anticipazione da parte delle banche, sempre a causa del deficit della sanità. Per le aziende molisane sempre più vicino lo spettro del fallimento.

Intanto, dopo la sentenza del TAR che annulla le elezioni regionali del 2011, che se confermata dal Consiglio di Stato porterà a nuove elezioni, e dopo le elezioni amministrative con il risultato eclatante della sconfitta a Isernia (roccaforte del centro destra) di Rosa Iorio, sorella del Presidente Michele Iorio, sembra che gli schieramenti dei partiti e l’attuale classe dirigente sia impegnata principalmente: quello di centro destra ad una resa dei conti interna; quello di centro sinistra a dimostrare una unità attualmente fittizia.

Credo sia condivisibile che non sia proprio il momento di attuare il solito “teatrino” o altri mezzi per tutelare le posizioni personali. Da una classe dirigente responsabile, in momenti difficili come questi, ci si attende comportamenti diversi dai soliti, e la massima responsabilità. L’auspicio è che ci sia collaborazione per individuare ed elaborare soluzioni capaci di migliorare lo stato di profonda crisi che i molisani vivono. Basta pensare e attuare soluzioni solo per le solite poche aziende e i soliti imprenditori (o prenditori) che da sempre hanno drenato la maggior parte dei fondi regionali per poi ritrovarsi, dopo qualche anno, sempre sul punto di fallimento, con la Regione costretta ad accollarsi i debiti!

Occorre ora prestare attenzione soprattutto alle piccole aziende, che ancora oggi rappresentano la maggior parte del tessuto produttivo, aziende che da sempre hanno garantito occupazione e sostenuto lo Stato. Le stesse aziende, ora in difficoltà, con piccoli sostegni e/o la costituzione di fondi di garanzia per ottenere fidi bancari, tramite la FINMOLISE o una banca etica, potrebbero superare la crisi di liquidità, e far fronte ai pagamenti di stipendi, materie prime, tasse, oneri, ecc.. Si garantirebbe così la loro sopravvivenza e soprattutto l’occupazione di tanti molisani.

Qualora la nostra classe dirigente si dimostri incapace, essendo il Molise appartenente all’Italia, si potrebbe verificare che, anche nel nostro tollerante Molise, Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle potrebbero non bastare più.

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3 Commenti

  1. Quando c’è aria di votazione affiorano e cercano fortuna i “vecchi” politici,tutto condivisibile e direi scontato,ma non ha amministrato anche l’ing. e allora evitiamo di pontificare attualmente è semplice, “candidati” e prova…. ai tuoi tempi era tutto facile e avete fatto come vi piaceva….