DiMichele-Decaro
I portavoce del MoVimento 5 Stelle in Comune: Nicola Di Michele e Daniela Decaro

TERMOLI – I consiglieri del Movimento 5 stelle in Comune a Termoli, questo pomeriggio hanno informato, tramite pec, gli organi destinatari della seguente nota sulla questione buoni spesa, che a loro dire “La ratio dell’intervento di sostegno alle persone in stato di bisogno, è  dato rinvenirsi nella necessità di garantire nell’immediatezza un contributo che consenta ai soggetti bisognosi di far fronte a necessità alimentari o primarie… e l’avviso relativo alle misure straordinarie di sostegno alle famiglie, pubblicato dal Comune di Termoli in data 04.04.2020, presenta delle criticità evidenziate nel corso della V Commissione consiliare dei giorni 6 e 7 per le quali si è  provveduto a chiedere l’intervento di un dirigente o dell’assessore al fine di ottenere delucidazioni in merito ai criteri di assegnazione e ripartizione delle somme (prima della conclusione dell’iter) richiesta che non è  stata accolta dalla Presidente di Commissione”.

In allegato il testo della nota:

Preg.mo Presidente del Consiglio 
Prof. Giuseppe Conte
Al Capo Del Dipartimento della Protezione Civile
Dott. Angelo Borrelli
Alla Corte dei Conti del Molise
Responsabile per gli Enti Locali
Al Prefettura di Campobasso
Prefetto Dott.ssa  Maria Guia Federico
Al Sindaco di Termoli
Ing. Francesco Roberti
Al Presidente del Consiglio Comunale
Avv. Michele Marone
Al Dirigente Settore 

OGGETTO: Avviso misure straordinarie di sostegno alle famiglie – Determinazione n.674 del 04.04.2020 Settore assistenza alla persona, cultura sport

I procedenti consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Termoli, in riferimento a quanto indicato in oggetto

VISTO

-Il  DPCM del 28.03.2020, pubblicato in GU serie generale n. 83 del 29.03.2020 (Criteri di formazione e di riparto del Fondo di solidarietà comunale 2020 – 20a01920)

-L’ Ocdpc n.658 del 29 marzo 2020.- Ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili-

Il quale DISPONE:

  “Articolo 1 (Risorse da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare) 

1. In relazione alla situazione economica determinatasi per effetto delle conseguenze dell’emergenza COVID-19, il Ministero dell’interno, entro il 31 marzo 2020, dispone, in via di anticipazione nelle more del successivo reintegro, con apposito provvedimento legislativo, il pagamento di un importo pari ad euro 400.000.000,00 di cui euro 386.945.839,14 in favore dei comuni appartenenti alle regioni a statuto ordinario, alla Regione Siciliana e alla Regione Sardegna, ed euro 13.054.160,86 in favore delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, con imputazione sul capitolo di spesa 1365 dello stato di previsione del Ministero dell’interno  da contabilizzare nei bilanci degli enti a titolo di misure urgenti di solidarietà alimentare. 

2. Le sanzioni di cui all’articolo 5, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216 e le sanzioni di cui all’articolo 161, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 non si applicano alle spettanze per l’anno 2020.

3. In caso di esercizio provvisorio, al fine di utilizzare le risorse di cui al comma 1 sono autorizzate variazioni di bilancio con delibera di giunta.

Articolo 2

(Riparto risorse per solidarietà alimentare)

1. Le risorse di cui all’articolo 1 sono ripartite ai comuni di cui agli allegati 1 e 2 della presente ordinanza individuati secondo i seguenti criteri :

a) una quota pari al 80% del totale, per complessivi euro 320 milioni, è ripartita in proporzione alla popolazione residente di ciascun comune, salvo quanto previsto al punto c);

b) una quota pari al restante 20%, per complessivi euro 80 milioni è ripartita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione. I valori reddituali comunali sono quelli relativi all’anno d’imposta 2017, pubblicati dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’economia e delle Finanze.

c) il contributo minimo spettante a ciascun comune non può in ogni caso risultare inferiore a euro 600; inoltre, al fine di tenere conto del più lungo periodo di attivazione delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, viene raddoppiato il contributo assegnato ai comuni di cui all’allegato 1 del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° marzo 2020.  La quota di cui al punto a) relativa ai comuni con popolazione maggiore di centomila abitanti è decurtata, proporzionalmente, dell’importo necessario ad assicurare il rispetto dei criteri di cui alla presente lettera. 

2. Le risorse spettanti ai comuni delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, sono assegnate alle predette Autonomie che provvedono al successivo riparto in favore dei comuni ricadenti nel proprio territorio.

3. I Comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare di cui alla presente ordinanza eventuali donazioni. A tal fine è autorizzata l’apertura di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali onde fare confluire le citate donazioni. Alle medesime donazio

ni si applicano le disposizioni di cui all’articolo 66 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18.

4. Sulla base di quanto assegnato ai sensi del presente articolo, nonché delle donazioni di cui all’articolo 66 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, ciascun comune è autorizzato all’acquisizione, in deroga al decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50:

a) di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale;

b) di generi alimentari o prodotti di prima necessità.

5. I Comuni, per l’acquisto e per la distribuzione dei beni di cui al comma 4, possono avvalersi degli enti del Terzo Settore. Nell’individuazione dei fabbisogni alimentari e nella distribuzione dei beni, i Comuni in particolare possono coordinarsi con gli enti attivi nella distribuzione alimentare realizzate nell’ambito  del Programma operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali rende disponibile l’elenco delle organizzazioni partner del citato Programma operativo. Per le attività connesse alla distribuzione alimentare non sono disposte restrizioni agli spostamenti del personale degli enti del Terzo settore e dei volontari coinvolti.

6. L’Ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico“. 

-La DETERMINAZIONE del Settore Assistenza alla persona, cultura  sport del Comune di Termoli, n. 674 del 04.04.2020 

OSSERVANO

La ratio dell’intervento di sostegno alle persone in stato di bisogno, è  dato rinvenirsi nella necessità di garantire nell’immediatezza un contributo che consenta ai soggetti bisognosi di far fronte a necessità alimentari o primarie.

Orbene, l’avviso relativo alle misure straordinarie di sostegno alle famiglie, pubblicato dal Comune di Termoli in data 04.04.2020, presenta delle criticità evidenziate nel corso della V Commissione consiliare dei giorni 6 e 7 per le quali si è  provveduto a chiedere l’intervento di un dirigente o dell’assessore al fine di ottenere delucidazioni in merito ai criteri di assegnazione e ripartizione delle somme (prima della conclusione dell’iter) richiesta che non è  stata accolta dalla Presidente di Commissione.

Va aggiunto che già  in data  01.04.2020, “VISTA” la imminente erogazione del  contributo di € 236.745,86  a favore del comune di Termoli, finalizzato a fronteggiare condizioni di bisogno dei cittadini, si chiedeva al Sindaco e agli altri soggetti indicati, di costituire una cabina di regia che ponesse tutte le componenti presenti in consiglio comunale in grado di esercitare la funzione attribuita dal popolo, per contribuire attivamente a tutti gli adempimenti presenti e futuri che, con trasparenza e legalità, sarebbero stati necessari, nonché di definire i parametri e di controllare che gli stessi fossero  attuati nelle future assegnazioni dell’erogando bonus.

Anche tale missiva pec  rimaneva inevasa.

Nell’avviso pubblicato dal comune di Termoli si chiede ai cittadini  al punto 3 di dichiarare  che il richiedente o altro componente del nucleo familiare non  percepisce retribuzione o altre forme di reddito anche esenti non soggetti a tassazione o soggetti a imposta sostitutiva e che non risulti essere assegnatario di reddito di cittadinanza o altre forme di beneficio pubblico e sostegno al reddito con un importo superiore ad euro 300; si chiede altresì che il richiedente o altro componente del nucleo familiare indichi quanto  percepisce come reddito di cittadinanza o altre forme di beneficio pubblico o sostegno al reddito previste al livello locale o regionale, mensilmente; al punto 4 si chiede al cittadino di confermare o meno di non avere disponibilità economiche per soddisfare le primarie esigenze della famiglia (a titolo esemplificativo: depositi, conti correnti, ecc.)

Null’altro!!

La richiesta così formulata, non consente al cittadino di descrivere la propria situazione reddituale in quanto il parametro utilizzato è solo quello del reddito o di altro beneficio pari a 300 euro a prescindere dai componenti il nucleo familiare fattore quest’ultimo che influisce solo successivamente quando si andrà a definire l’importo del buono spesa da erogare ma non prima. Infatti è diversa la situazione se un nucleo familiare in cui si guadagnano 300 euro, è composto da una persona o da 4. In questo modo vengono esclusi un gran numero di cittadini contrariamente a quella che è  la ratio del Provvedimento Governativo.

Comuni virtuosi come Guglionesi, Portocannone, Larino, Campobasso, ecc., hanno invece realizzato appieno lo scopo della norma consentendo ai cittadini di inserire nella richiesta tutti i dati necessari per esprimere la loro posizione reddituale e di fabbisogno senza incorrere in errore di modo che si possa fare una graduatoria a scalare. In errore invece, può  incorrere il cittadino termolese, perché  bisogna dire e far capire bene che trattasi di un’autocertificazione non supportata da alcuna documentazione ( neanche richiesta a posteriori)se non dalla carta di identità , dichiarazione che se mendace espone il sottoscrittore a conseguenze penali.

Le domande vengono depositate telematicamente.

Ma hanno un numero di protocollo attraverso il quale possa con trasparenza essere verificato l’ordine di arrivo visto che il beneficio è  fino ad esaurimento fondi?

Quando è chi provvederà alla consegna dei buoni spesa, i consiglieri di maggioranza? Ci auguriamo di no visto che trattasi un un sostegno per il quale tanto il DPCM quanto la circolare della Protezione civile forniscono direttive precise.

Che significa non avere disponibilità economiche tipo conto correnti o depositi? Il 90% degli italiani hanno un conto corrente ma non è  detto che i fondi siamo sufficienti.

Chi valuterà la discrezionalità di tale dichiarazione ed in base a quali criteri? Una famiglia può  avere 1000,00 euro su un conto corrente ma ci deve vivere con quei soldi nel tempo e quindi potrebbe essere necessario anche per quella famiglia il buono spesa.

Un cenno agli esercizi commerciali. Per rilanciare l’economia del paese  bene sarebbe stato se anche le piccole attività  come macellerie, panetterie, salumerie, pescherie, ecc., fossero state presenti ma leggiamo solo nomi della Grande rete di distribuzione.

Alla luce dei fatti appena esposti, chiediamo ai singoli enti, ciascuno per quanto di sua  competenza di attivarsi per garantire un effettivo controllo preventivo e la percezione del contributo a favore dei soggetti rientranti nelle condizioni di cui all’avviso di modo che possa essere, con successivo atto, ampliata la compagine per l’erogazione delle somme  residuate in modo da garantire a tutti i cittadini una partecipazione effettiva e trasparente.

Con osservanza 

I consiglieri del MoVimento 5 Stelle di Termoli

Articolo precedenteTermoli, clochard da Milano: subito “rapid test”, risultato negativo e isolamento
Articolo successivoFiamme Gialle: controlli e solidarietà nella Settimana Santa