Come Molise intero siamo alle prese con problemi gravissimi come lo spopolamento dei piccoli paesi, con una emigrazione intellettuale che è ripresa con forza a ritmi superiori a quella che ci vedeva perdere le nostre migliori intelligenze sino agli anni Ottanta del secolo scorso e con un’assenza di prospettive che nessuno si azzarda a spiegare. Il territorio sta subendo attacchi violentissimi da parte di lobbies potenti che agiscono sotto le mentite spoglie di cavalieri delle energie alternative, che vogliono solo saccheggiare il territorio e che nessuno si sogna di smascherare. Viene da chiedersi: quale sarà il nostro futuro quando, tra poco, il federalismo dovrà pur dispiegare i suoi effetti che per ora mi pare che nessuno si sia azzardato a definire neppure per sommi capi?
Ormai si parla solo di cure dimagranti, vedi la Sanità pubblica dove si riducono i posti letto ma non i reparti doppione che pullulano di amici e parenti in camice bianco. Forse è arrivata l’ora che tutti i cittadini, tutti i molisani riprendano a porsi problemi seri e a fare ragionamenti che si traducano in prese di posizione in grado di condizionare chi guida le sorti della Regione. Non credo che rassicurino più nessuno le promesse roboanti di una casta chiusa di politici che, per condizione socio-economica e relazioni di potere, sono sempre più lontani dai problemi quotidiani ed esistenziali della cosiddetta gente comune. Bisogna scuotersi dal torpore e recuperare la forza di costruire una nuova prospettiva di sviluppo per tutti. Nel segno di un’economia sostenibile, capace di dare lavoro e futuro”.
Carmine Perugini