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Il San Timoteo di Termoli
TERMOLI _ Ha visto la morte in faccia un noto commerciante di Termoli scampato al decesso grazie ad un lungo, complesso e delicato intervento dell’equipe della Divisione di Chirurgia dal San Timoteo di Termoli guidata dal Primario Michele Malerba. Il medico si è visto arrivare in ospedale un caso molto urgente e gravissimo di aneurisma dell’aorta addominale di un diametro di 10 centimetri, prossimo ad aprirsi e di conseguenza a determinare la morte del paziente. Davanti al quadro clinico così compromesso, il professionista ha deciso di intervenire tempestivamente con una opearzione estramamente difficile e complessa che in ambito statistico prevede l’80 per cento di mortalità del paziente. In pochi casi è assicurata la salvezza dall’aneurisma che può colpire giovani come anziani. Nel caso in questione si è trattato di un termolese, molto noto in città, di 60 anni salvatosi per miracolo dalla gravissima patologia perchè capita in tempo dai medici ospedalieri. L’uomo è stato sottoposto ieri l’altro all’operazione da parte dell’intera equipe di chirurghi, anestesisti ed infermieri specializzati. L’intervento iniziato intorno alle 15 è terminato alle 21 passate. Oltre 6 ore di accurato lavoro per il Primario Malerba riuscito a strappare alla morte il sessantenne. Ora l’uomo si trova sotto strettissimo controllo medico nel Centro di Rianimazione dello stesso San Timoteo di Termoli.

E’ stato un intervento difficilissimo _ ha commentato il medico a “caldo” _ ed è il massimo che può capitare in emergenza. Sono però soddisfatto perchè la risposta dell’ospedale San Timoteo è stata pronta e qualificata. Il paziente ora è cosciente, si sta riprendendo e le funzioni vitali sono stabili per cui possiamo dire che l’operazione è riuscita. Questo è uno di quegli esempi in cui devo sottolineare che l’ospedale locale non ha nulla da invidiare ad altri centri considerati dei punti di riferimento in Italia come strutture di Roma e Milano”. Per il primario del Reparto di Chirurgia gli operatori del presidio termolese sono qualificati al pari di strutture più rinomate e pubblicizzate. Della stessa patologia è deceduta di recente una giovane di Termoli e, qualche anno addietro, una termolese di 39 anni che da pochi mesi aveva dato alla luce il primo figlio.