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A Termoli il terzo incontro con gli interventi di Luigi Catelli e Gianfranco Vitagliano.

TERMOLI – Sabato 8 novembre alle ore 9.30 è proseguito il Corso di Formazione Politica con il terzo incontro del ciclo previsto, presso la sala “Ecclesia Mater” della Curia della Diocesi di Termoli-Larino, in Piazza Sant’Antonio. La prima relazione è stata tenuta dal Luigi Catelli«La riforma della giustizia – prima parte».

Luigi Catelli, entra in magistratura nel 1983 come Uditore giudiziario; dal 1984 al 1991 è stato Pretore di Vasto; Sostituto Procuratore della Repubblica alla Procura di Larino fino al 2000. Dal 2000 al 2006 Giudice presso il Tribunale di Melfi e la Corte di Assise di Potenza. Dal 2006 Consigliere della Corte di appello dell’Aquila e, dal 2012 al 2018, Presidente della Sezione penale e della Corte di Assise di appello della medesima Corte. Dal 2018 è Presidente della Corte di appello di Ancona.

«La riforma costituzionale della magistratura chiamerà i cittadini ad esprimersi con un ‘sì’ o con un ‘no’, in un referendum confermativo, quindi il tema interesserà tutti come debba avvenire trattandosi di una riforma costituzionale. È giusto, quindi, che ogni cittadino sappia quali sono queste modifiche che vengono apportate alla nostra Costituzione, quali vantaggi e svantaggi», ha dichiarato il Presidente della Corte d’Appello di Ancona, Luigi Catelli, intervenuto al corso organizzato dall’Associazione “Girolamo La Penna”.

Davanti ad una sala gremita, il magistrato ha illustrato la riforma sottolineando le novità che saranno introdotte e la necessità del voto dei cittadini. «Si parla di referendum confermativo – ha aggiunto Catelli – per cui non è previsto il quorum, ma mi auguro ci sia la più ampia partecipazione possibile».

A destra Luigi Catelli, Presidente della Corte di appello di Ancona
A destra Luigi Catelli, Presidente della Corte di appello di Ancona

Sul Tribunale di Larino, che con il Ddl Nordio è entrato a far parte della mappa nazionale, Catelli ha sottolineato: «È una buona notizia. Bisogna però chiedere, dopo aver mantenuto l’organizzazione della struttura, che la stessa possa funzionare. Questo significa che il nostro Ministero deve poterla dotare del personale amministrativo necessario, dei giudici perché la giustizia di prossimità è un valore che, a mio parere, deve essere preservato ma richiede necessariamente delle strutture funzionali. E un tribunale che ha alle volte 5-6 giudici con un circondario di oltre 100 mila abitanti come quello di Larino, rischia di andare in sofferenza se queste risorse non vengono fornite. È una realtà che non riguarda solo questo piccolo tribunale ma altri che ce ne sono in giro per l’Italia. Quindi va bene mantenere i presidi di giustizia territoriali, bisogna però chiedere che vengano messi in condizioni di funzionare».

A seguire, l’intervento di Gianfranco Vitagliano«Crisi della Democrazia ed espansione delle Autocrazie». Figura di spicco nel panorama politico e amministrativo molisano, Vitagliano vanta una lunga esperienza istituzionale e gestionale: già Dirigente e Vice direttore generale del Consorzio di sviluppo industriale della Valle del Biferno di Termoli, ha ricoperto ruoli di Consigliere e Assessore del Comune di Termoli e della Regione Molise, contribuendo in maniera significativa alla programmazione economica e allo sviluppo territoriale. Nel suo intervento ha analizzato le dinamiche che minacciano la stabilità democratica, evidenziando come l’espansione delle autocrazie rappresenti una sfida globale che richiede consapevolezza e partecipazione attiva dei cittadini.