LARINO _ Costruire Democrazia Larino sottopone di nuovo all’attenzione degli amministratori locali e provinciali l’annoso problema della costruzione del nuovo Istituto Tecnico Agrario di Larino. Troppo tempo è passato dal lontano 31 ottobre 2002 giorno in cui l’evento sismico del Molise ha reso inagibile la sede dell’Istituto Tecnico Agrario e quella del Liceo di Larino. Da dieci anni nessuno è stato ancora in grado di dare una risposta concreta ad una condizione di notevole disagio che tutti i giorni vivono alunni e docenti delle scuole superiori della nostra città. L’incapacità delle amministrazioni provinciali che si sono susseguite negli ultimi dieci anni e lo stallo un cui versa quella attuale hanno di fatto penalizzato per l’ennesima volta la nostra città e l’intero circondario che gravita su di essa. Ci chiediamo perché pur avendo finanziamenti disponibili nulla è stato fatto?
Un contesto allarmante e per certi versi paradossale fa si che gli alunni dell’Istituto tecnico Agrario pur usufruendo di locali idonei non hanno a disposizione i terreni su cui sperimentare direttamente gli insegnamenti disciplinari. Non possono più usufruire di una sede all’interno dell’azienda ma hanno una scuola allocata tra il cemento aberrante di un viadotto degli anni settanta. Per i docenti e gli alunni del liceo D’Ovidio c’è ancora di peggio: le classi all’interno di una struttura ospedaliera e l’aula magna accanto alla sala mortuaria. E’ una vergogna che i larinesi non possono più sopportare.
E’ allora ci chiediamo qual è il motivo di tale ritardo? Forse la scelta del sito su cui edificare il nuovo edificio? Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Edificare l’Itituto Tecnico Agrario sui terreni di proprietà della provincia accanto alla sua sede storica comporta numerosi vantaggi: · Si potrebbero avere a disposizione terreni per l’attività didattica tipica di tali scuole che fanno della ricerca e della verifica continua in “Pieno campo”il loro punto di forza · Si potrebbe evitare l’esborso di somme cospicue per l’esproprio delle aree da edificare e le lungaggini burocratiche che lo stesso comporta · Si verrebbe a valorizzare una zona di particolare pregio ambientale che altrimenti potrebbe restare abbandonata a se stessa riutilizzando il prestigioso edificio della ex villa Petteruti-Romano in cui potrebbero essere sistemati gli uffici, la presidenza e l’alula magna del nuovo istituto.
Non è più sostenibile la tesi secondo la quale ipotetiche scelte tecniche ostative obbligherebbero la Provincia ad assumere determinazioni diverse in merito alla ubicazione del nuovo edificio. I dirigenti scolastici del nostro Istituto, utilizzando le professionalità dei propri docenti e dei propri alunni, hanno già avuto modo di fornire da mesi agli uffici tecnici provinciali studi di dettaglio di elevata qualità che mostrano tecniche e scelte progettuali per realizzare le nuove strutture. Inoltre hanno avuto modo di manifestare in più occasioni la disponibilità di mettere a disposizione tutta la progettazione prodotta. Ora in Provincia dovrebbero avere solo un po’ di buon senso altrimenti saremo spinti a plaudire il governo affinché provveda alla rottamazione dell’ente.
Per Costruire Democrazia Larino Francesco Sabetti