TERMOLI – Si intende rappresentare lo stato di estremo disagio in cui versano tutte le categorie lavorative molisane che non godono dei privilegi di chi occupa posti fissi nelle svariate Amministrazioni pubbliche. Lo stato di crisi che sta interessando tutte le aziende molisane, ed in particolare quelle del Basso Molise, rischia di avere un effetto dirompente non solo sulle aziende in crisi e sulle attività produttive dell’indotto ma anche su tutto il restante tessuto produttivo (commercio,agricoltura pesca, artigianato).
In particolare la situazione che si sta presentando alla Vibac di Termoli è un segnale estremamente negativo perché interessa la seconda azienda produttiva(per numero di addetti ) del Nucleo Industriale di Termoli, una delle prime aziende insediate nel Basso Molise e che è leader mondiale nel suo settore. Anche il settore edilizio, al quale appartengo, vedrebbe aumentare il suo stato di crisi, ormai irreversibile, perché proprio la Vibac ha sempre utilizzato figure professionali ed imprenditoriali del Molise sia nella fase di realizzazione dello stabilimento che in quella ugualmente importante della sua manutenzione.
Occorre pertanto che la politica, che anche se non l’unica è senz’altro la maggiore responsabile di questo stato di crisi, inizi a tagliare le spese per dare un po’ di respiro a tutte le attività produttive. Si pensi agli immorali vitalizi dei consiglieri regionali, al numero dei consiglieri regionali che una piccola regione come il Molise non può e dovrebbe permettersi ( ma a chi serve veramente la autonomia regionale?), ai portaborse , alle auto blu, al numero delle consulenze professionali esterne, alle dirigenze inutili e ripetitive per soddisfare le fameliche esigenze degli amici o dei trombati in politica, ai costi crescenti della sanità, sempre meno efficiente che riduce i servizi con il paradosso che dopo aver visto circa l’80% del Bilancio regionale destinato alla sanità, chi necessita di un servizio sanitario ,in tempi ragionevoli, deve pagarlo.
Sono cose ormai risapute che fanno del Molise l’esempio in negativo a livello mondiale. Ma non basta perché questi sprechi della politica comportano un aumento della addizionale irpef ed un aumento del costo delle materie prime ( carburanti….) Per cui una azienda insediata nel Molise ha costi superiori rispetto ad aziende che operano in altre zone d’Italia. Per non parlare di aziende insediate all’estero (non solo nell’est europeo o nell’estremo oriente ma anche per esempio in Austria o in Svizzera) dove il carico fiscale è nettamente inferiore ed i servizi erogati efficienti. Ed allora ci si deve chiedere: Come fa un’azienda ad operare ancora nel Molise? C’è poi l’ausilio di altre Amministrazioni Pubbliche.
E’ stato già più volte denunciato quello che succede proprio nel Nucleo industriale di Termoli dove Amministratori di Termoli e di comuni limitrofi, di qualsiasi estrazione politica, fanno a gara per occupare presidenze o posti nei comitati di gestione per garantirsi ingiustificati e lauti gettoni di presenza o gli elevati costi dei servizi erogati e mai efficienti. E’ un vero assalto alla diligenza. E tutti questi costi gravano sulle aziende insediate.
Cosa dire delle scelte delle stesse amministrazioni comunali che proprio per le attività produttive prevedono il valore massimo delle tariffe per i servizi e per le tasse sugli immobili? Sembra che chi amministra non si sia ancora accorto della estrema gravità della situazione e del notevole disagio in cui versano gli imprenditori,i disoccupati, i pensionati,i giovani che, senza lavoro, sono costretti a lasciare il Molise. Una Regione che sta morendo. Tutto questo mentre politici, dirigenti, consulenti, amministratori di aziende regionali continuano a vivere in una condizione che va ben oltre il benessere. Certo che chi è chiamato a gestire la cosa pubblica voglia avviare una effettiva inversione di tendenza riducendo i privilegi della Casta .
Ing. Prudente Bruno Ramos