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TERMOLI _ Sempre più vivo e pericoloso per l’ambiente e per la salute umana, il problema dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti è diventato una vera e propria piaga sociale, che si alimenta in un sistema politico ed economico, quale quello molisano, che è in grado di leggere l’ambiente solo come un’entità ostile, capace unicamente di intralciare lo sviluppo economico, e non come una risorsa da salvaguardare. Inoltre, la mancanza di regole e di programmazione ambientale e paesaggistica, favorisce questi fenomeni criminosi, che fino ad oggi sono stati poco evidenti a livello territoriale, a causa della scarsa densità abitativa che caratterizza la nostra regione.

Questo fenomeno ha portato a ritenere il Molise integro in tutte le sue componenti ambientali e dunque da sfruttare, sottovalutando, e i fatti ultimi lo provano, gli effettivi rischi legati ad uno sviluppo economico e sociale senza regole. Tutti devono prendere coscienza, politici ed amministratori per primi, che l’ambiente, con la sua integrità che nostalgicamente i nostri nonni ancora ricordano, non è una ricorsa capace di rigenerarsi all’infinito, al contrario manifesta dei punti critici, come è il caso dei cambiamenti climatici, che rendono i fenomeni di degrado ambientale irreversibili e non più governabili, con effetti gravi sulla salute degli uomini e sulla sopravvivenza stessa degli ecosistemi naturali. Per questo motivo rimane essenziale una programmazione dello sviluppo economico e sociale compatibile con l’ambiente e non rispondente solo alla logica egoista del profitto immediato riservato a pochi e spregiudicati speculatori.

Gravi ferite sono state inferte al territorio con l’invasione non regolamentata dell’eolico selvaggio che sta contribuendo a deturpare gli angoli più belli e incontaminati del Molise, o con la cementificazione sfrenata che non risparmia il paesaggio rurale e neanche quel piccolo lembo di costa molisana che si affaccia sull’Adriatico, o ancora con le discariche che, come quella di Montagano, sono state concepite per ricevere in modo indiscriminato ogni sorta di rifiuto, per mancanza colpevole di un virtuoso ciclo di raccolta differenziata. Questa amara realtà molisana si riflette anche nei comportamenti di tanti cittadini, che in mancanza di esempi virtuosi da seguire, vedendo violate le regole basilari di una democrazia avanzata e partecipativa che antepone l’interesse generale e collettivo a quello dei singoli, usano l’ambiente in modo sbagliato, abbandonano rifiuti nell’ambiente, con tutti i gravi risvolti che questa pratica determina.

Questi gesti criminali che deprimono irrimediabilmente il valore ambientale delle nostre campagne trovano la sintesi più squallida in un sito a confine tra i comuni di Termoli e Guglionesi in Contrada Chiancate dove, lungo una strada comunale e al margine diretto di una delle vasche di raccolta delle acque del nuovo Acquedotto Molisano Centrale in fase di costruzione, è stata scoperta una discarica abusiva di grandi dimensioni, con la presenza di rifiuti ad elevato rischio per l’ambiente e la salute umana, come l’amianto. Ad aggravare la situazione già precaria del sito che conserva uno dei pochi lembi di bosco naturale a roverella presenti nella zona, sono evidenti fenomeni di bruciatura dei rifiuti stessi, che rischiano di contaminare le aree agricole circostanti e le derrate alimentari in esse prodotte, con le pericolose diossine che, in quelle specifiche condizioni, si sprigionano dalle sostanze plastiche e attraverso i fumi si depositano nei campi. E’ assolutamente necessario intervenire al più presto per risolvere definitivamente questo vergognoso problema, per evitare che l’intera area diventi un vero e proprio sito inquinato, e per disincentivare ulteriori casi di abbandono dei rifiuti che, come una sorta di atto di emulazione contagioso, rischia di coinvolgere sempre più persone. E’ necessario un atto di forza da parte dei due comuni interessati per reprimere questi fenomeni, e una capillare campagna di informazione presso la cittadinanza, che educhi al rispetto dell’ambiente e della salute umana.

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