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CAMPOMARINO – Siamo ormai alla quinta edizione di questa manifestazione, che assegna un riconoscimento simbolico a tutti coloro che si sono distinti nell’impegno per la salvaguardia della costa molisana, e vorremmo condividere alcune riflessioni maturate dopo anni di progetti, convegni, ricerche, denunce ed azioni di ogni tipo volte a tutelare il patrimonio naturalistico della costa molisana, a informare e sensibilizzare le comunità locali sull’argomento.

Era il 2004 quando, guardando alcune foto delle dune della Marina di Petacciato, pubblicate in uno studio sul sistema dunale abruzzese-molisano, ci siamo proposti di mettere in campo una serie di iniziative mirate a valorizzare e tutelare la preziosa risorsa dagli habitat dunali e retrodunali; ambienti popolati da numerose specie di interesse comunitario. Da qui la richiesta di collaborazione con i docenti dell’Università degli Studi del Molise che avevano già iniziato, da anni, lo studio del sistema costiero molisano. Da allora, attraverso il costante coinvolgimento degli enti locali, si sono susseguite decine e decine di iniziative mirate a informare e sensibilizzare sia i cittadini che le stesse amministrazioni operanti sul territorio, sullo splendido ecosistema costiero molisano.

La nostra costa ha uno sviluppo limitato, solo 36 Km, e come tutti gli ambienti costieri, negli ultimi 50-60 anni, ha subito intense trasformazioni; queste intense mutazioni nell’uso del suolo hanno determinando la perdita della naturale funzionalità degli habitat presenti. Per fronteggiare tutto ciò è fortunatamente intervenuto il progetto Life Maestrale; attraverso di esso si stanno mettendo in campo opere di divulgazione e azioni di difesa dell’ambiente costiero in questo tratto di litorale Adriatico. La descrizione esplicita e sintetica del progetto Life Maestrale dice tutto: “Azioni mirate al ripristino e alla conservazione degli habitat dunali e retrodunali in Molise”.

Questi habitat, esaminati da diversi studiosi, di diversi enti di ricerca, sono particolarmente rari e rappresentano un grande valore per il mantenimento della biodiversità a livello nazionale ed europeo; essi rappresentano infatti, un ecosistema che ospita specie vegetali e animali di elevato interesse conservazionistico. Un progetto Life è indubbiamente uno strumento importantissimo per un territorio, sia per le risorse economiche che per quelle umane messe in campo. L’ente coordinatore di questo bello, ed ambizioso progetto, è il Comune di Campomarino, al quale sono associati l’Università degli Studi del Molise, il Centro Studi Naturalistici, il Comune di Petacciato e la nostra associazione: Ambiente Basso Molise. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo messo in campo diverse e numerose attività: laboratori didattici, escursioni naturalistiche, convegni sulla biodiversità, passeggiate e incontri. In nostro impegno è legato al desiderio di proteggere le aree ancora incontaminate del litorale molisano in quanto siamo convinti che progetti come questo sono in grado di far emergere le risorse di un Molise che può offrire grandi cose in tema di turismo ambientale.

Ma oggi, a diversi anni ormai dall’avvio del progetto iniziale (Lontano dal Paradiso: le Dune del Molise), se ci chiediamo che cosa è cambiato concretamente nella gestione del litorale, facciamo davvero fatica a vedere i frutti del grande impegno e della grande mole di lavoro profusa su più fronti. E’ cambiata forse la modalità di pulizia delle spiagge? E’ cambiato il tipo di strutture edilizie che spuntano sul litorale? Sono state eseguite opportune opere di protezione e valorizzazione delle dune e delle specie ivi presenti? Riteniamo quantomeno anacronistico sentire ancora parole come quelle dette da alcuni politici: “Progetti come questo sono in grado di far emergere le grandi risorse di un Molise che può offrire grandi cose in tema di turismo ambientale” …

“Si aprono nuovi scenari e si avvia un’opera di promozione dell’intera regione e non solo del nostro mare». Dopo tutti questi anni di progetti, convegni, studi e ricerche siamo ancora nella fase di far emergere? Di aprire nuovi scenari? Sinceramente siamo stanchi di parole, sicuramente dette in buona fede, ma parole! Occorre un impegno serio da parte di tutti, ma soprattutto da parte degli enti locali; occorrono scelte che incidano sui bilanci e sui piani paesaggistici, o il turismo ambientale rimarrà un suono particolarmente gradevole con cui riempirsi la bocca. Alcune amministrazioni hanno già l’obbligo morale di farsi carico degli errori pregressi; in quanto, nel tempo, le aree costiere sono state quelle che più hanno risentito della completa mancanza di adeguate politiche di sviluppo territoriale. Nonostante tutto, i nostri volontari nello svolgere un’attività di controllo e monitoraggio quotidiana del territorio, si trovano molto spesso dinanzi ad episodi incresciosi dovuti alla scarsa sensibilità delle stesse amministrazioni comunali, o da chi per loro.

La profonda antropizzazione del territorio, la scarsa tutela del mondo naturale, fa si che per alcune specie animali, la scelta dei territori di riproduzione risulti spesso difficile. E’ questo il caso del Fratino, un piccolo uccello, simbolo della nostra associazione, che depone le uova direttamente sulla sabbia, senza alcuna protezione ed a pochi passi dalla battigia. Appare chiaro quindi quanto le attività antropiche possano rendere le popolazioni di Fratino estremamente vulnerabili, fino ai limiti dell’estinzione. A seguito della continua setacciatura meccanica, atta alla pulizia, di gran parte delle nostre spiagge le coppie in grado di riprodursi si contano sulle dita di una mano. Per tale ragione, la stagione riproduttiva del Fratino (marzo-luglio), si è accorciata ed il successo riproduttivo è ormai sotto la soglia dell’estinzione. Per proteggere questo piccolo limicolo si dovrebbe evitare, almeno su alcuni tratti di spiaggia, la pulizia meccanica, procedendo invece con una pulitura manuale, che non compatti eccessivamente la sabbia e che non vada a rimuovere quei “rifiuti” naturali come tronchi, alghe, ecc. spiaggiati.

La pulizia meccanica ha un elevato impatto sull’ecosistema e bisogna inoltre considerare, che la costanza di questo tipo di interventi sulla spiaggia giocano un ruolo fondamentale nel profilo del litorale, compresa la formazione del sistema dunale tanto importante ai fini della salvaguardia della costa stessa. Sulla base di tali considerazioni riteniamo come associazione ambientalista, particolarmente attiva e presente sul territorio, che i comuni si facciano carico di impegni concreti rivolti alla tutela del territorio. Il modo più diretto potrebbe essere quello di lasciare dei tratti di costa nei quali la pulizia dovrebbe avvenire in maniera esclusivamente manuale. Nella aree in cui si continuerà con la pulizia meccanica un’idea potrebbe essere quella di non avvicinarsi molto al sistema dunale.

Inoltre chiediamo l’istituzione di un AREA PROTETTA. Un’area protetta è l’unica strada seria per lo sviluppo del cosiddetto turismo di nicchia, l’unico modo per stabilire regole univoche, chiare e condivise dalle comunità e dai diversi operatori del settore. Noi stiamo lavorando da tempo per questa finalità, attendiamo azioni concrete sia dai Comuni che dalla Regione Molise. Lo chiediamo qui a Campomarino perché siamo convinti che questa Amministrazione sia matura per fare un passo cosi importante non solo per il territorio molisano ma, soprattutto per la sua gente per continuare a dare quella BIODIVERSITA’ che è sinonimo di tutela e salvaguardia della salute umana.

AMBIENTE BASSO MOLISE

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