Per la seconda volta in poche settimane, però, questa vicinanza alla mia persona si è trasformata in una sorta di tiro al bersaglio, pratica nella quale Romano tenta di conquistare il guinness dei primati. Il suo giudizio sul mio operato diventa improvvisamente critico, un po’ come – negli innamoramenti a senso unico – fanno le pretendenti respinte.
Come tutte le persone deluse, vive forme di lancinante disperazione – politica in questo caso – che si materializza in continui attacchi contro tutto e tutti, nella spasmodica e confusionaria ricerca di visibilità “costi quel che costi”, unico modo che consente di attestarne la reale esistenza politica. Non replicherò più, ove dovesse presentarsi una nuova occasione, ai deliri di Massimo Romano: la consapevolezza del momento importante che stiamo vivendo, che sta caratterizzando questa fase della campagna elettorale del centrosinistra, impone serietà, sobrietà e tanta concretezza.
Vittorio Facciolla