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BARI – Una folta delegazione, di 40 Giovani Imprenditori Agricoli Molisani, ha partecipato attivamente, a Bari, all’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa delle regioni del Mezzogiorno, dal tema “L’AGROALIMENTARE AL CENTRO DELL’ITALIA ……..ALL’IN SUD!”. I giovani talenti dell’agroalimentare di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia si sono confrontati, provocati a dovere da Mingo, volto noto del Tg satirico “Striscia la Notizia”.

A fare da perno dell’animata discussione assembleare vi erano i Delegati di Coldiretti Giovani Impresa ed un giovane imprenditore, per ogni regione, di settore non agricolo, industriale o artigianale. Per il Molise, ha testimoniato la propria esperienza Felice Lucia, Delegata Provinciale Giovani Impresa di Campobasso, con azienda agricola ad indirizzo zootecnico, latte e carne bovina, con annesso caseificio e macelleria aziendale, con attività di vendita diretta e micro-produzione di energia rinnovabile. Per la parte industriale, il Molise è stato rappresentato da Mena Aloia, che, dopo la laurea in Economia alla Luiss di Roma, si è impegnata, in prima persona, nell’azienda familiare “Olearia Aloia”, valorizzando l’estrazione e la commercializzazione dell’olio degli antichi oliveti dell’agro di Colletorto, a ridosso della vallata del Fortore.

Nel corso dell’evento sono stati diffusi dati e statistiche utili a fotografare, nelle singole regioni presenti, le caratteristiche dell’imprenditoria agroalimentare. Per il Molise la analisi fatta sulle Imprese Giovani Agricole è stata così sintetizzata: Buona la performance dei giovani imprenditori molisani attivi sul fronte della diversificazione aziendale. Tocca, infatti, il 42% la quota di soggetti attivi nella trasformazione agroalimentare (37%), micro-produzione di energia rinnovabile (19,5%) e vendita diretta di prodotti aziendali (20%). Ancora bassa la percentuale di produzioni certificate (32%) e di aziende che hanno uno ‘spirito cooperativo’ (17%). Complesso il quadro degli sbocchi commerciali preferiti dai giovani che sono riusciti ad imporsi sui mercati nazionali (33%), e sui mercati nazionali e internazionali senza intermediari (25%), oltre a conferire ai trasformatori (33%) e alle cooperative (4,5%). Ancora poco informatizzati, avviano l’attività a seguito di una successione e, date le difficoltà di acceso al credito e al finanziamento pubblico, preferiscono autofinanziarsi (40%). Subito dopo investono e consolidano, facendo ricorso ai finanziamenti pubblici (100%), soprattutto agli aiuti PAC (60%), alle misure del piano di Sviluppo Rurale (30%) quali investimenti aziendali (18%), indennità compensative (37%).

I fattori che inibiscono la loro attività risiedono nelle difficoltà di accesso al credito bancario (34%), ai finanziamenti pubblici (17%) e alla mancanza di una adeguata assistenza tecnica e di consulenza (17%). Per questo chiedono garanzie per accedere più agevolmente al credito (40%) e un supporto più efficace alla commercializzazione dei prodotti (29%). Il 4% dei giovani imprenditori agricoli molisani ritiene che l’Italia uscirà dalla crisi nel 2013, ma solo in agricoltura. Bocciati gli enti di ricerca, mentre il 30% degli intervistati salva la Regione Molise circa le politiche ambientali, percentuale che sale al 52/% se si parla di sostegno alle start up innovative.

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