– l’insoddisfazione generale degli Imprenditori rispetto al servizio di raccolta rifiuti effettuato nella zona industriale;
– il sistematico mancato rispetto delle frequenze di ritiro, con impossibilità per gli utenti di riporre i rifiuti nei contenitori per esaurimento della loro capacità;
– il proliferare di ratti ed insetti vari dovuti alla sporcizia accantonata e non ritirata prontamente;
– l’alto costo sopportato annualmente per la TARSU, assolutamente sproporzionato al servizio di fatto erogato e all’utilizzo reale dei contenitori.
Considerando tale stato di fatto, la LAI nello stesso tempo ha chiesto all’ufficio tributi del Comune di Termoli di far pagare la TARSU a carico delle Imprese nella misura ridotta del 40%, ai sensi dell’art. 7 del Regolamento comunale, approvato con delibera C.C. n 78 del 30.11.1995, essendo oramai acclarato e non più tollerabile il disservizio, costante e ripetuto nel tempo, che provoca danni alle Imprese in primis, ma anche ai lavoratori, agli Utenti del Nucleo e all’intera cittadinanza termolese.
La LAI rimane sempre in attesa di una risposta dal Comune di Termoli, dopo che, lo scorso 08 maggio, ha protocollato una civile richiesta di riduzione delle aliquote TARSU, per le attività insediate nella zona industriale, allegando timbro e firma di ben 47 Imprese.
La richiesta era rivolta al Sindaco, agli Assessori ed a tutti i Consiglieri del Comune di Termoli ed era accompagnata da una serie di valide argomentazioni, relative alla crisi in corso, alla conseguente diminuzione di rifiuti, alla recente partenza del servizio di raccolta differenziata. Nessuno, tra maggioranza e opposizione, si è degnato di una qualsivoglia risposta, solo silenzio e indifferenza.
E’ un fatto davvero sconcertante, che lascia riflettere per le future scelte di rappresentanza politica.