Non è ricevibile la “storiella” che non possano coesistere due ospedali in questo territorio: il bacino di intervento del capoluogo regionale conta all’incirca lo stesso numero di abitanti del Basso Molise eppure lì è consentita la permanenza di quattro strutture ospedaliere, di cui 3 private, nelle quali sussistono la bellezza di ben 5 chirurgie generali. Nell’isernino, con una popolazione di nemmeno 90.000 abitanti e sebbene siano stati fortemente ridimensionati anche il “SS. Rosario” di Venafro ed il “Caracciolo” di Agnone, sussistono ben 3 ospedali pubblici e 2 strutture private.
I circa 110.000 abitanti della fascia costiera (con altrettante presenze in estate), secondo il dissennato disegno di Iorio e dei suoi collaboratori, potranno contare sul solo “S. Timoteo” di Termoli. A questo punto c’è da chiedersi se le menti che hanno partorito un così mostruoso apparato non siano da sottoporre ad urgenti trattamenti sanitari con l’impiego, magari, di elettroshock perché anche un bambino capirebbe che un sistema sanitario (dis)organizzato in questo modo non funzionerà mai! E’ giunta l’ora di gridare tutti insieme: BASTA! E’ l’ora delle scelte, forse le più importanti di sempre, per noi Molisani. Il Comitato per la difesa dell’Ospedale “G. Vietri” di Larino