Il candiadto Amoruso ha poi spiegato al pubblico la mala gestione dei bandi fatta dall’attuale governo regionale compreso l’ultimo bando ‘Giovani al lavoro’ e la pessima distribuzione dei fondi legati all’art.15. “Non credete più a chi vi assicura un posto di lavoro perchè è facile capire che si tratta di mere promesse elettorali – ha detto Amoruso – si tratta di assunzioni a tempo determinato che, se va bene, durano tre mesi e spenti i riflettori delle elezioni tutto tornerà come prima. Quello che dobbiamo fare, come operatori del territorio e come amministratori, è creare imprese che derivino da un attento orientamento ai giovani, che attraggano fondi dalla Comunità Europea e che diano la possibilità ai giovani di restare sul territorio e lavorare senza il vincolo del politico di turno. Tutto questo non sarà possibile se Iorio e il suo clan restano alla Regione perché fino ad oggi hanno avuto il controllo di questi territori grazie ad una politica clientelare. Sanno benissimo che nel momento in cui una persona ha una sua attività indipendente e libera, loro non hanno più alcun potere ed è per questo che fino ad oggi non hanno mai incentivato realmente e concretamente l’imprenditoria giovanile”.
Dopo l’intervento del sindaco di San Felice Rosida Norelli che ha lamentato l’abbandono da parte delle istituzioni dei territori di confine, Gianbattista Amoruso ha poi detto che è necessario aprirsi al confronto e alle competenze anche se provenienti da persone ‘nuove’ alla politica purché sappiano risollevare le sorti del territorio e ne abbiano a cuore il destino degli abitanti. Presente all’incontro anche il consigliere provinciale Gigino D’Angelo, candiato consigliere alle regionali nella lista del Pd.