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il Club del Tempo Perso
il Club del Tempo Perso
TERMOLI _ Con una recente sentenza dell’otto giugno il Consiglio di Stato ha chiuso definitivamente il discorso che per alcuni anni ha interessato un edificio del Borgo Antico di Termoli, sito in Via dei Bastioni, annullando definitivamente il permesso edilizio rilasciato alla proprietaria dell’immobile e la licenza commerciale concessa alla società locataria, esercente un’attività di somministrazione bevande e di ristorazione.

La vicenda prese le mosse dal novembre 2007 quando l’Amministrazione Comunale retta dal sindaco Greco rilasciò alla proprietaria di un piano dell’immobile sito in via del Bastioni la licenza a trasformare l’appartamento, adibito ad abitazione, in locale commerciale destinato sostanzialmente a bar e ristorazione.

Per fare ciò si dovette modificare la struttura interna della casa risalente all’ottocento e abbattere alcune parti dei muri interni, che peraltro erano muri portanti, secondo le tecniche costruttive del’epoca. Non solo; ma nell’aprile successivo fu dato un secondo permesso in variante, che consentiva ulteriori aperture, sempre nei muri portanti. Insorsero alcuni abitanti della zona con due ricorsi al T.A.R. Molise lamentando, fra l’altro, la pericolosità dell’intervento, dato che non si era tenuto conto affatto che il territorio di Termoli è ormai classificato come soggetto a rischio sismico di terza categoria.

Il cartello affisso sulla porta del Club
Il cartello affisso sulla porta del Club
Il T.A.R. affidò la valutazione della situazione a due strutture tecniche di alta qualificazione, e cioè il Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche del Molise e la Facoltà di ingegneria dell’Università di Bari. Le loro relazioni misero in evidenza come gli interventi autorizzati ed effettuati ponevano in serio pericolo la stabilità statica dell’edificio , ma anche quella dei vicini confinanti, sì che il T.A.R. dispose la chiusura del locale in via cautelativa. Il Comune, dal canto suo, provvide ad annullare in autotutela il secondo permesso, quello di ampliare ulteriormente le aperture, ma facendo salvo il primo, ritenendo che le opere realizzate fossero sufficienti a salvaguardare l’incolumità degli abitanti e degli avventori. Il locale potè così riaprire. Questa seconda parte della sentenza fu appellata dai ricorrenti al Consiglio di Stato il quale dapprima ha disposto di nuovo la chiusura del locale e poi, da ultimo, ha annullato in via definitiva tutti gli atti autorizzativi, ritenendo che nessuna sanatoria può essere ammessa per situazioni così gravi che investono direttamente la sicurezza delle persone e degli edifici. Per di più, ha condannato il Comune alle spese del doppio grado di giudizio e delle due consulenze tecniche.

I cittadini ricorrenti sono stati difesi, sia al T.A.R. che al Consiglio di Stato, dagli avvocati Margherita Zezza e Giuseppe

L'avvocato Giuseppe Ruta
L’avvocato Giuseppe Ruta
Ruta di Campobasso. Quest’ultimo ha dichiarato:
Il massimo organo della giustizia amministrativa ha censurato con parole molto dure l’illegittimo comportamento del Comune di Termoli, che ha posto a repentaglio l’incolumità dei cittadini. La sentenza, credo, dovrà far aprire gli occhi ad amministratori e funzionari, che debbono essere scrupolosamente osservanti degli obblighi di legge in relazione alle costruzioni. Soprattutto debbono tenere conto della classifica di zona sismica di gran parte del territorio molisano e della delicatezza di ristrutturazioni che si compiono in edifici ultrasecolari, con muri portanti e spesso fatiscenti, per i quali qualsiasi modifica rischia di compromettere la staticità delle costruzioni e la sicurezza degli abitanti. Questa attenzione deve essere ancora maggiore quando si passa ad adibire un appartamento destinato ad abitazione a pubblico locale frequentato da molte decine di persone, che possono compromettere ancor di più la capacità di resistenza degli edifici”.