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Micaela Fanelli
CAMPOBASSO _ E’ passata con voto pressoché unanime del Consiglio provinciale di Campobasso la mozione presentata dal centrosinistra guidato da Micaela Fanelli a sostegno dell’ospedale Cardarelli e della sanità pubblica. Una mozione urgente per la complementarietà con i servizi resi dalla Fondazione Giovanni Paolo II quale centro con funzioni ad alta complessità. Nello specifico, il centrosinistra ha formulato una mozione affinché il Consiglio provinciale chieda al Consiglio regionale, al presidente, all’assessore competente e ai commissari delegati per il piano di rientro, “di confermare all’interno del sistema sanitario pubblico tutte le funzioni e le specialità che garantiscono al Cardarelli di potersi qualificare come ospedale regionale e DEA di secondo livello, sbloccando al più presto le risorse finanziarie già esistenti sulla tecnologia e le attrezzature.

E soprattutto investendo sulle necessarie risorse umane e sulle professionalità che possano garantire prestazioni di qualità, mirando in ciò esclusivamente al merito ed alle capacità personali”. La mozione è stata votata favorevolmente anche dal presidente Rosario De Matteis e da altri 4 consiglieri di maggioranza. Ed è passata con soli due voti contrari (Remo Grande e Salvatore Colagiovanni). Estremamente soddisfatta Micaela Fanelli, capogruppo di centrosinistra: “Abbiamo chiesto l’immediato invio al Consiglio regionale che tenga così conto della volontà pressoché unanime espressa da quello provinciale. Siamo per l’integrazione e il taglio degli sprechi – ha spiegato – laddove però, per integrazione, intendiamo il fatto che non porti il privato ad assoggettare il pubblico, ma che i due sistemi siano complementari e di qualità”.

Hanno affermato i consiglieri provinciali che non si può arrivare “ad una totale abdicazione del sistema sanitario pubblico nei confronti di una struttura privata, al punto di privare gli organismi competenti pubblici all’interno della Regione Molise di esercitare la funzione della sanità, e di consentire che questa sia svolta dal privato probabilmente anche al di fuori del rispetto della normativa sull’esercizio della attività amministrativa, che deve invece garantire trasparenza ed evidenza pubblica in tutte le fasi della propria azione”. Poi hanno aggiunto che è opportuno “consentire alla Fondazione Giovanni Paolo II le condizioni per la remunerazione di funzioni di alta complessità o di prestazioni che non sono già rese dagli ospedali pubblici – stimolando l’accesso di utenza regionale”.

In questi anni – affermano – il Cardarelli “è stato costantemente e progressivamente depauperato di posti letto e soprattutto di professionalità e risorse umane, ed è stato privato di qualsiasi investimento su tecnologia ed attrezzature nonostante la disponibilità di fondi erogati”. Inoltre, negli ultimi due anni la “A.s.re.m., nel progressivo disegno di indebolimento del sistema sanitario pubblico, ha addirittura incentivato economicamente il collocamento in pensione dei medici, lasciando la maggior parte delle unità operative in enorme sofferenza di personale ed in assenza di ‘primari’ che potessero qualificare l’attività, ed ha messo a rischio servizi essenziali quali il pronto soccorso in costante carenza di personale. Le prestazioni rese dalla Fondazione – affermano – devono integrare quelle rese dal sistema pubblico e non viceversa”.

“E’ importantissimo – ha dichiarato Fanelli – che il Consiglio regionale tenga conto di quello provinciale e quindi, in sede di discussione del piano sanitario, si tenga presente la posizione espressa dal consiglio provinciale. Esprimo – ha concluso – un grazie a quei consiglieri di maggioranza che non avendo fatto dell’appartenenza politica un problema hanno condiviso il principio generale, in particolare ringrazio De Matteis e i consiglieri di Fli che hanno votato insieme al centrosinistra”.

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